Importante onorificenza ad attivista abortista. Accuse al Vaticano

(Websource/archivio)

Polemiche continue sul Vaticano. Ennesimo atteggiamento che ha fatto scaturire dubbi sull’operato della Chiesa. La Santa Sede infatti, ha inviato una delle più importanti onorificenze vaticane, a Lilianne Ploumen, 55enne politica olandese, ex ministro per il commercio estero e la cooperazione allo sviluppo dei Paesi Bassi e conosciuta maggiormente per le sue idee e continue battaglie in favore dell’aborto e dei gay. Il premio per la donna, è stata la “Croce dell’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno”. Marco Tosatti, vaticanista decano, ha spiegato ciò che in precedenza è stato pubblicato sul web. Lepantoinstitute.org conferma l’avvenuta ricezione del simbolo e fa notare la presenza di un video della Ploumen con una medaglia inviatale proprio dal Papa. Importante e non trascurato dagli addetti ai lavori, è che la donna circa un anno fa,  ha dato il via ad una nuova Organizzazione non governativa (Ong), chiamata “She decides”, per contrastare le politiche anti abortiste del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha istituito un ordine esecutivo con cui ha messo un freno ai finanziamenti statali verso le organizzazioni che praticano l’interruzione di gravidanza. Così l’attivista ha creato una struttura in grado di raccogliere addirittura 300 milioni di euro da girare alle cliniche abortiste dichiarando: “Siamo nati per sostenere i diritti fondamentali delle ragazze e delle donne di decidere liberamente e autonomamente sulla propria vita sessuale. Se, quando, con chi e quanti figli avere”.

Una sorta quindi rivoluzione per un libero aborto in risposta alla decisione di Trump di tornare alla politica di Città del Messico che vieta alle Ong, di ricevere denaro per dare informazioni sull’interruzione di gravidanza. Quello che sorprende in tutto questo però, è che il Vaticano ha premiato chi ha voluto favorire un tema a lui così contrario, cioè l’aborto. Il tutto poi con un ordine equestre che è conferito solo a persone che in qualche modo abbiano svolto un importante servizio per la Chiesa. La Donna nata a Mastricht, non ha mai negato di apprezzare i programmi messi in campo dall’ International Planned Parenthood Federation (Unpfa) e da Marie Stopes International vedendole come realtà efficaci e di successo nel supporto diretto, nella distribuzione di preservativi e nell’assicurarsi che l’aborto sia sicuro se non hanno altra scelta. L’attivista olandese inoltre, è stata anche direttrice dei programmi di Cordaid, ovvero l’agenzia cattolica accusata di aver fornito contraccettivi e di aver sostenuto le pratiche di Planned Parenthood in Sierra Leone. Al riguardo, la Ploumen ha dichiarato: “Negare a una ragazza o una donna informazioni sulla pianificazione familiare e sulla salute sessuale significa prendere decisioni per lei sul suo corpo e sulla sua vita, decisioni che dovrebbero essere soltanto sue”.

Non solo, nel Settembre dello scorso anno, l’ex ministro dei paesi bassi ha anche partecipato al United Nation LGBTI Core Group, per promuovere politiche in favore di omosessuali e transessuali: “I diritti LGBTI sono diritti umani. Non possiamo essere compiacenti. In oltre 70 paesi l’omosessualità è ancora criminalizzata…la lotta contro le persone LGBT continua in tutto il mondo”.

GVR