
Raffaele Sollecito è ormai marchiato a vita: “Per tutti io sono colpevole della morte di Meredith Kercher, nonostante tre anni fa il processo che ho dovuto affrontare per anni si sia concluso con la mia piena assoluzione”. Il ragazzo venne giudicato innocente assieme ad Amanda Knox – che di recente ha sparato a zero sulla giustizia italiana – mentre venne condannato con rito abbreviato l’ivoriano Rudy Guede. All’inglese ‘Mirror’ Raffaele Sollecito dichiara però di continuare a vivere una odissea dalla quale non vede via di uscita: “La società mi vede comunque come responsabile di quanto accaduto. Per tutti sono colpevole e non riesco a vivere l’esistenza tranquilla e normale che desidero tanto. Ad esempio vorrei una fidanzata tranquilla, invece chi mi frequenta lo fa soltanto perché attratto da ciò che mi ha investito in prima persona. E quando sembra che finalmente io abbia trovato quella giusta, c’è un suo parente in famiglia che fa andare tutto a monte”.
Raffaele Sollecito svela: “Non stavo con Amanda, Meredith non la conoscevo”
Raffaele Sollecito dice anche che la sua famiglia si è rovinata per pagare le spese legali: “Ci siamo indebitati di 400mila euro ed abbiamo dovuto vendere due appartamenti di nostra proprietà. Sia io che la mia famiglia ne siamo usciti distrutti. E per di più la gente non mi permette di sentirmi davvero libero, ogni volta devo dare una giustificazione a tutto e tutti perché ancora c’è chi nutre dei dubbi nei miei riguardi. Mi sento come se dovessi vivere per sempre agli arresti domiciliari. Amanda? Non era la mia fidanzata, ci siamo frequentati soltanto per cinque giorni. Sono molto dispiaciuto per quanto successo a Meredith e per il dolore che la sua famiglia prova ancora oggi, ma io con quella storia non c’entro, non ho nemmeno mai visto il suo corpo, non ci conoscevamo”.
S.L.