
Lo Sri Lanka sta rivelando al mondo qualcosa di sorprendente: un “ponte” naturale, o forse costruito dall’uomo, che il tempo aveva cancellato e ora, come per magia, torna alla luce del sole dopo secoli di oblio. Il “ponte di Adamo” – così si chiama l’antico collegamento tra quella che finora è stata considerata un’isola, lo Sri Lanka appunto, e l’India – sta riemergendo poco a poco dall’Oceano indiano. Un tempo le 18 miglia nautiche che separano i due paesi potevano infatti essere percorse a piedi, attraverso quella che si presenta come una sottile striscia di terra. Per ora si vedono sono dei piccoli isolotti di sabbia, ma ben presto ogni pezzo del “puzzle” potrebbe tornare al suo posto.
Tra realtà e leggenda
La particolarissima conformazione si trova nello stretto di Palk ed è conosciuta appunto come “Adam’s Bridge”, il ponte di Adamo. Storicamente si sa è che il passaggio è stato percorribile almeno sino al 1480, dopo di che venne spazzato via da un ciclone. Secondo quanto narrato da un poema epico indù, era stato costruito da un esercito di scimmie ammaestrate da Rama, un avatar di Vishnu. Ma non esistono fonti certe riguardo alle sue origini. Tornando all’oggi, le immagini satellitari parlano chiaro, ma le foto e i video a disposizione non sono sufficienti per stabilire se si tratti di un’opera naturale o artificiale. Alcuni ricercatori hanno addirittura ipotizzato che il “ponte” risalga a più di 13mila anni fa; altri che sia invece il risultato di un progressivo innalzamento della crosta terrestre, o della separazione dello Sri Lanka dal continente Indiano. Una cosa è certa: si tratta di uno spettacolo a cielo aperto, perfetto connubio di natura e mistero, e ne sentiremo ancora parlare.
EDS