Paola Manchisi, parla il padre: “Abbiamo tentato inutilmente di aiutarla”

(Websource/Chi l’ha visto?)

La morte di Paola Manchisi, la ragazza di appena 31 anni che è rimasta chiusa in casa per 15 anni e che è deceduta ad inizio anno di stenti, è avvolta ancora da numerosi interrogativi. Nel corso delle settimane successive alla tragedia, infatti, sono emersi dettagli che hanno sollevato dubbi sulle persone che le stavano accanto e sull’efficienza dei servizi sociali: sappiamo che tutti erano a conoscenza delle condizioni in cui viveva la ragazza e che persino gli assistenti sociali avevano fatto un sopralluogo nella sua abitazione e sottolineato che Paola viveva in condizioni igienico sanitarie pessime. Alla luce di queste informazioni ci si è chiesti per quale motivo nessuno abbia provato ad aiutarla, ma a questo interrogativo non c’è ancora una risposta.

Nella puntata di ieri di ‘Chi l’ha visto?’ i giornalisti del programma sono tornati nel paesino pugliese ed hanno intervistato il padre della ragazza chiedendogli il perché del mancato sostegno. Questo ha spiegato di aver tentato più volte di aiutare la figlia ma anche che questa ha sempre rifiutato di cambiare vita sostenendo di voler vivere in quel modo. Nel corso della puntata è stato dato spazio alle interviste di  vicini e compagni di classe che hanno fornito ulteriori dettagli sulla storia di Paola.

Tra queste testimonianze colpisce quella di una compagnia di classe: la ragazza racconta di un giorno a scuola in cui Paola ha ricevuto un 9 in un compito in classe. Un voto eccellente che ha lasciato scontenta la ragazza perché non era il più alto della classe. Stando a quanto affermato dalla giovane potrebbe essere stata quella l’occasione che l’ha convinta ad abbandonare il liceo. Un altra avvisaglia del suo disagio è stata la frase che Paola ha detto ad un’amica: l’allora diciassettenne ha detto di voler tornare a mangiare quanto il cuginetto appena nato per tornare bambina, il periodo in cui era ancora felice.

F.S.