Allarme influenza aggressiva! Morto un uomo a Udine, altri 13 ricoverati

(Websource/archivio)

Vaccino si, vaccino no. Esplode nuovamente la diatriba riguardo al nostro status di salute e all’obbligo non da tutti digerito e rispettato, di sottoporsi alla vaccinazione anti influenzale. Questo perchè a Udine, un paziente di 50 anni è deceduto a causa di una forma particolarmente aggressiva di influenza con complicanze broncopolmonari infettive evolute in Ards (acute respiratory distress syndorme), dopo alcuni giorni di ricovero. L’uomo, pur avendo uno stato clinico buono prima di questa patologia senza alcuna forma di malattie pregresse, non c’è l’ha fatta e la cosa che fa più discutere, è il fatto che non si è vaccinato. Come se non bastasse, anche un altro paziente non vaccinato, è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva con lo stesso tipo di influenza aggressiva e i dottori gli stanno attualmente praticando la circolazione extracorporea al fine di garantirgli la sopravvivenza sostituendo temporaneamente le funzioni cardio-polmonari. Dalle fonti ospedaliere, è stato reso noto che attualmente in ospedale a Udine sono 13 le persone ricoverate a causa di forme influenzali simili a queste e tutte senza aver fatto la vaccinazione.

La maggior parte di esse ha meno di 65 anni e tra loro ci sono anche due donne in gravidanza. Gli addetti ai lavori hanno annunciato che il picco dell’ influenza a Udine non è ancora arrivato e che è atteso tra circa una settimana. Quindi cresce l’allarme tra la popolazione. Non solo nella città friulana però, si sta in ansia per questa patologia. All’ospedale di Ferrara infatti, un uomo di 63 anni è morto ieri pomeriggio nel reparto di Anestesia e rianimazione dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara dopo che i medici gli hanno diagnosticato il virus dell’influenza A, H1N1. L’uomo in questione, è stato ricoverato il 5 gennaio scorso e non è stato possibile, a causa delle sue condizioni precarie, curarlo con l’ossigenazione extracorporea a membrana, la cui apparecchiatura si trova all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Si tratta di una tecnica specificatamente usata, per trattare pazienti con insufficienza cardiaca o respiratoria acuta grave potenzialmente reversibile, ma refrattaria al trattamento farmacologico e medico convenzionale massimale.

GVR