Un’allergia lo fa diventare testimonial involontario della campagna anti fumo

(Websource/Archivio)

Tutti, anche chi non fuma, ha provato almeno una volta il fastidio di vedere le terribili immagini che l’Unione Europea ha deciso di mettere sui pacchi di sigarette e tabacco, affinché i fumatori fossero invogliati a smettere. Validità o meno dell’iniziativa, sicuramente le foto in questione hanno un effetto forte su chi le guarda, sopratutto a primo impatto. Immaginate ora di ritrovarvi casualmente con in mano un pacco di sigarette e di riconoscervi nella foto dell’uomo che, stando alla dicitura sottostante al pacchetto, è morto a causa di un ictus o di un tumore.

Penserete che si tratti di un paradosso ed invece è ciò che è capitato a Maurizio Plescia, commerciante di Casamicciola, paesino in provincia di Napoli. Questo fastidioso inconveniente è nato durante uno dei suoi viaggi in Colombia. L’uomo, infatti, va spesso nel Paese sudamericano per trovare la fidanzata e quella volta ha accusato un malore dopo aver assunto un medicinale per problemi respiratori. Ricoverato immediatamente in ospedale è stato intubato ed in seguito si è scoperto che il medicinale conteneva una sostanza a cui era allergico. Qualcuno si è preso la briga di fargli una foto mentre dormiva senza chiedergli il permesso e per una strana combinazione di eventi questa foto è finita all’attenzione dell’Unione Europea durante la selezione delle foto da mettere sui pacchi di sigarette.

Lo scatto è evidentemente piaciuto ed il povero Plescia è finito su milioni di pacchi di sigarette indicato alle volte come malato terminale per un tumore polmonare o a causa di un ictus. Quando il commerciante campano si è accorto della cosa ha immediatamente contattato il legale e fatto causa affinché il suo volto fosse tolto dai pacchi di sigarette. Dopo diverso tempo è riuscito a dimostrare, grazie ad una perizia comparativa, di essere realmente lui ed ora attende una proposta economica da parte dell’Unione Europea per evitare di andare a processo e prolungare questa agonia.

F.S.