Carabiniere ucciso, l’insegnante si difende: “Non ho scritto io quel post”

Dopo l’omicidio del carabiniere a Roma tiene ancora banco il post di Eliana Frontini . La donna si difende e racconta un’altra verità.

Il post dell’insegnante Eliana Frontini dopo l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma, continua a dividere. “Uno di meno”, aveva scritto su Facebook la professoressa novarese prima di pentirsi e rimuovere il messaggio. Oggi però spunta una verità diversa. E a raccontarla è li stessa, intervistata dall’Ansa.

“Quel post non l’ho scritto io, chi mi conosce sa che non penso quelle cose”, ha raccontato la donna. Poi ha spiegato di essersi fin da subito assunta la responsabilità di quella frase, ma di non essere stata materialmente lei a scriverla.

Colpa di un hacker? Assolutamente no, perché il profilo era il suo e nessuno lo ha violato, lo ammette lei stessa. Però Eliana Frontini sembra avere un’idea chiara di quello che può essere successo. Qualcuno ha utilizzato il suo computer e il suo account, ma non l’aveva detto prima perché non credeva che la vicenda avrebbe perso questa piega.

Ora però è pronta per spiegare tutto alle autorità competenti, quando sarà ora. Solo a loro farà il nome del colpevole che secondo li è già pronto per assumersi sue responsabilità. Prende quindi corpo l’ipotesi che sia stato un familiare della donna, anche se non sarà facile da dimostrar.

Intanto però a Eliana Frontini è stato notificato dall’ufficio scolastico regionale del Piemonte (lei è di Novara) l’avvio di un procedimento disciplinare a suo carico. In particolare è contestata la violazione dei doveri d’ufficio per “una condotta gravemente in contrasto con la funzione educativa”. L’insegnante sarà ascoltata davanti alla commissione disciplinare solo il 2 settembre prossimo.

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Un’altra insegnante nei guai per un post sulla vicenda

Ma nelle ultime ore una collega della donna rischia di fare la stessa fine. Patrizia Starnone, ex avvocato torinese adesso insegna diritto in un liceo di Giaveno, nel torinese. Oggi ha postato un messaggio sotto la foto dl presunto colpevole, bendato e ammanettato in commissariato. “Cari agenti della forze dell’ordine -ha scritto – quando è necessario e non vi è altra scelta un colpo in testa al reo, come fanno in ogni altro Paese”.

Un commento a favore dei carabinieri che ha scatenato nuove polemiche. L’insegnante è stata attaccata con diversi insulti pesanti e minacce ma ha ricevuto anche con messaggi di solidarietà. Lei in un altro messaggio ha spiegato di non aver fatto riferimento alla foto “ma al massacro di un carabiniere in servizio”. Una spiegazione che vi convince?

F.D.