Il Fantasma dell’Opera al cinema: dal film muto a Joel Schumacher

Il Fantasma dell’Opera al cinema: le versioni cinematografiche del romanzo di Gaston Leroux dal film muto a Joel Schumacher.

Romanzo di Gaston Leroux scritto ai primi del Novecento, Il Fantasma dell’Opera ha avuto un successo sempre maggiore nei decenni successivi. Questo ha fatto sì che alle numerose trasposizioni teatrali si affiancassero le versioni cinematografiche, prima tra tutte, nell’ordine, quella di Ernst Matray datata 1916. Nel 1925, appare il fantasma dell’Opera in un altro film muto, diretto da Rupert Julian e, non accreditati, Lon Chaney, Edward Sedgwick ed Ernest Laemmle. Si tratta di una pellicola ritenuta ormai un classico del cinema muto e sonorizzata qualche anno dopo, nel 1929.

Le versioni cinematografiche del romanzo Il Fantasma dell’Opera

Invece, è del 1943 la versione diretta da Arthur Lubin: un kolossal per l’epoca, costato 1,5 milioni di dollari circa, il film ebbe fortune alterne. In molti ne sottolinearono infatti i limiti, ma la pellicola ha resistito al tempo. Circa un ventennio dopo, nel 1962, esce la versione di Terence Fisher, che fu oggetto di critiche e di un’accoglienza fredda. Venne rivalutata soltanto diversi anni più tardi. Una variazione sul tema molto fortunata è Il fantasma del palcoscenico, musical del 1974 diretto da Brian De Palma.

Con l’opera si è cimentato nel 1989 con scarso successo il regista Dwight Little. Si arriva così alla versione di Dario Argento, datata 1998, girata in parte all’interno delle Grotte di Pertosa, in provincia di Salerno. Nel cast, oltre alla figlia del regista, Asia Argento, ci sono attori come Julian Sands, nella parte del Fantasma. Sicuramente non è tra le pellicole più riuscite del maestro dell’horror, sebbene impreziosita dalle musiche del film del maestro Ennio Morricone. Sei anni dopo, è la volta di un altro grande regista, Joel Schumacher, che realizza la trasposizione cinematografica dell’omonimo musical teatrale composto da Andrew Lloyd Webber. Il film ottiene tre nomination all’Oscar e altrettante al Golden Globe, lanciando definitivamente una giovanissima Emmy Rossum, che riceve tra l’altro la nomination al Golden Globe e il premio alla miglior performance rivelazione femminile del National Board of Review Award.