Accordo Pd-M5S: tutti i sondaggi indicano come soluzione il voto anticipato, la base pentastellata in rivolta, il vero scoglio è la piattaforma Rousseau.
Da un lato le accuse dei militanti che frenano la trattativa tra M5S e Pd, dall’altro diversi nodi da sciogliere e ostacoli da superare legati a vecchie beghe. Tra 24 ore prima i dem e poi i pentastellati verranno ricevuti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma l’accordo sembra lontano. Quello che sembra emergere in queste ore è la paura di entrambi i partiti della piattaforma Rousseau.
Chi ha paura della piattaforma Rousseau e perché?
La piattaforma della Casaleggio Associati con la quale il Movimento darà diritto di parole ai propri iscritti potrebbe infatti rivelarsi un vero e proprio boomerang. Non c’è un sondaggio che non indichi in maniera chiara la volontà di preferire il voto a un governo che nasce dall’alleanza tra due forze politiche che finora se ne sono dette di tutti i colori. Chiaramente, le percentuali bulgare scendono quando l’elettorato è del Pd. L’elettorato a 5 Stelle è ancora più diviso e questo spaventa non poco i vertici. Ma a temere Rousseau è anche ovviamente il Pd, che su questo governo sta scommettendo molto. Una base del Movimento 5 Stelle divisa significherebbe – anche in caso di un sì ‘di misura’ all’accordo – doversi poi confrontare con tutta una serie di decisioni su cui di volta in volta sarà difficile trovare la quadra.
Ma in ogni caso, a quanto pare, Rousseau sarà decisivo. Davide Casaleggio ieri ha sciolto i dubbi, lasciando intendere che l’ultima parola spetta a Rousseau. Nello stesso tempo, per indire le consultazioni on-line servono infatti 24 ore di preavviso degli iscritti. Dunque, le tempistiche sono strette e andrebbe fatta una deroga al regolamento. Non solo: l’intesa con la Lega fu meno precipitosa e i tempi per “chiarirsi” con la base ci furono tutti. Ora sarà difficile far capire il senso di questo accordo a 100mila attivisti. Le prossime ore daranno maggiori delucidazioni rispetto a quanto accadrà. Una nota di colore, anche il divino Otelma – noto personaggio televisivo – ha espresso la propria contrarietà a un governo ‘giallo-rosso’. Il suo giudizio è a dir poco impietoso: “Questo governo nasce dalla paura del voto degli italiani: è il connubio osceno di due forze in declino, parassitarie, residuali, avulse dal tessuto sano della Nazione. Due minoranze non fanno una maggioranza, ma una armata Brancaleone destinata alla sconfitta finale”.