Napoli, a scuola con le treccine blu: ingresso vietato. La preside: “Ignorante”

Napoli, a scuola con le treccine blu: allontanato. Scatta la denuncia: “Atto discriminatorio e ingiustificabile”. Arriva la dura replica della preside.

Napoli, si presenta a scuola con i capelli blu e gli vietano l’ingresso. E’ successo a Scampia, all’Istituto comprensivo Ilaria Alpi-Carlo Levi. Un ragazzo si è presentata con le treccine blu e poi l’amara sorpresa: il dietrofront e il ritorno a casa. “Chi le porta è un ignorante”, ha riferito la dirigente scolastica Rosalba Rotondo.

A denunciare l’accaduto è stato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, a seguito della segnalazione che è arrivata dalla nonna della bambina: “Fatto di una gravità esponenziale, atto discriminatorio e ingiustificabile. Abbiamo inviato una nota all’ufficio scolastico regionale e al Miur”, riferisce l’uomo. Immediata la replica della preside: “Tutti i genitori firmano, ogni anno, un ‘Patto di corresponsabilità‘ che rispettano tutti, anch’io. Non si può violare il dress code per un capriccio”.

Treccine blu a scuola: allontanato

“A mio nipote è stato impedito di entrare a scuola per i suoi capelli. Di fronte alle rimostranze di mia figlia, le hanno sbattuto la porta in faccia”, ha riferito la nonna. Anche qui arriva la risposta della dirigente scolastica: “Nessuna porta in faccia – assicura – tutti i genitori firmano, ogni anno, un ‘Patto di corresponsabilità’. Ci sono regole che valgono per tutti, alunni e docenti, e i genitori le conoscono”.

Il protagonista di questa spiacevole situazione – riferisce il capo d’istituto – è uno studente con importanti qualità: “Lo studente di cui stiamo parlando ha un’intelligenza non da poco, un talento per il pianoforte e la passione per la matematica – racconta. – Va guidato per evitare che segua cattivi modelli. La madre ci ha detto che quei capelli sono stati un regalo di compleanno. Insomma: un capriccio”.

Poi la chiusura: “Imparano oggi quello che servirà loro domani – continua Rotondo, da 36 anni alla guida dell’istituto. – Immagino i miei alunni come i dirigenti di domani. Potranno mai andare a lavorare in bermuda o con l’ombelico scoperto o con treccine blu elettrico? Non credo proprio. Un giorno saranno avvocati, infermieri, medici, artisti, bancari e sapranno che esistono regole da rispettare, sapranno cos’è un dress code”.

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