Oggi cade l’anniversario della morte di Don Puglisi, presbitero che morì a causa della Mafia. Viene ricordato per il suo carattere coraggioso
Appena 26 anni fa, veniva ucciso in modo barbaro Padre Pino Puglisi, meglio conosciuto come Don Puglisi. Il delitto avvenne durante il giorno del suo 56esimo compleanno, nel quartiere di Brancaccio, nel palermitano. Brancaccio era un quartiere a rischio, dove la guerra di mafia aveva sparso sangue per le strade. Nonostante ciò Padre Puglisi, cercava di portare un messaggio di speranza per tutti i bravi cittadini del quartiere. Proprio per il suo carattere coraggioso fu uno delle vittime di Mafia.
Nel 2013 è avvenuta la beatificazione della sua figura, il tutto nella cornice del Foro Italico di Palermo. Fu tantissima l’affluenza di pubblico. Quasi 100mila fedeli si recarono al Foro Italico per assistere alla sua beatificazione.
Pino Puglisi, conosceva bene la Palermo del tempo, conosceva la città e che la Mafia cerca manovalenza nei quartieri più difficili, dove i ragazzi sono esclusi dalla società e cercano la via più facile per il denaro.
Nel 1993, Don Puglisi fondo il “Centro Padre Nostro”. Ancora oggi il centro è di vitale importanza, per recuperare dalle strade palermitane i ragazzi a rischio, accogliendoli e facendogli svolgere attività sportive o artistiche.
Perchè è importante ricordare Don Puglisi
Ci sono tante ragioni per ricordare Don Puglisi, ma quella della lotta alla criminalità organizzata è quella più importante. Bisogna tener vivo il ricordo di Padre Puglisi, visto che nonostante le varie sconfitte da parte dello stato, la Mafia esiste ed agisce ancora.
La risposta di puglisi ancora adesso è attuabile ed efficace, ossia, quella di togliere manovalanza dalle mani della Mafia. Recuperare i ragazzi a rischio è già un passo in avanti per indebolire la Mafia. L’impegno di Puglisi ancora oggi è ricordato, visto che il prete, si era sporcato le mani per provare a lottare contro la criminalità.
Prima di arrivare a Brancaccio aveva lavorato con i contadini inurbati dei quartieri poveri, con i terremotati del Belice, con gli orfani, era rimasto anni sulla montagna palermitana nei paesi squassati dalle faide. Per questo Puglisi va sempre ricordato, ma ancora prima va studiato, per tenere viva la lotta contro ogni tipo di Mafia.
L.P.
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