Non solo per il compleanno, il killer della guardia giurata riceve altri permessi

Un altro permesso gli è stato dato, la famiglia della guardia giurata uccisa si dice disgustata

Come precedentemente evidenziato dalla redazione di direttanews.it, negli ultimi giorni, la figlia della guardia giurata uccisa a Napoli è tornata a parlare. Sul profilo del killer di suo padre è stata pubblicata una foto che lo ritraeva al suo compleanno: scopre così che gli è stato concesso un permesso per festeggiare il suo 18° compleanno. Le fotografie riprendevano le scene di una festa di compleanno. Una coppia che si bacia, un gruppo di amici che sorride e sul muro un bel 18 gonfiabile. Il vigilante morì sotto le bastonate di una banda, che tentò di rapinarlo durante il suo orario di lavoro nella stazione di Piscinola.

Marta non ce l’ha fatta a resister, e dopo aver visto il ragazzo felice per la sua festa di compleanno ha dichairato: “Mi fa stare male il solo fatto che quel ragazzo, dopo aver ucciso un uomo, possa aver pensato di festeggiare tranquillamente il suo compleanno. Significa che non hanno capito nulla, né lui né chi lo circonda. E trovo assurdo, vergognoso, che gli sia stata concessa l’autorizzazione“.

Il processo per la morte del padre inizierà il 19 settembre. Il presidente della Corte d’Appello sarà Giuseppe De Carolis, che potrebbe svolgere anche il ruolo di Ministero della Giustizia. Secondo una prima ricosturzione il permesso per il ragazzo, sarebbe stato accettato dopo una relazione dei servizi sociali.

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Non solo per il compleanno, ha ricevuto un altro permesso speciale

Secondo quanto appreso nelle ultime ore, quello del 18° compleanno non sarebbe l’unico permesso che gli è stato concesso. Sono stati cinque i permessi concessi al giovane che ha ucciso la guardia giurata nel napoletano. Oltre al compleanno, una volta è stato ad un provino per una società calcistica di Benevento, un’altra volta ad un pranzo di famiglia. Il ragazzo, così come previsto dalla legge, viene sempre accompagnato da un’adeguata scorta.

La famiglia di Franco, la guardia giurata vittima di una bravata, si dice disgustata da chi gli ha concesso dei permessi e dallo stesso ragazzo che, giovane com’è, riesce a vivere avendo sulla coscienza un padre di famiglia.