Renzi lascia il Pd e fonda un nuovo partito, con lui trenta di parlamentari

Ufficiale la scissione di Matteo Renzi dal Partito Democratico. L’ex premier si porta con sè una trentina di parlamentari

E’ arrivata stamattina l’ufficialità dell’uscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico. Messo da parte dal partito di sinistra, l’ex premier ha annunciato in una lunga intervista di duellare con le proprie forze, la Lega di Matteo Salvini. Nel nuovo partito ci saranno anche una trentina di parlamentari uscenti dal PD. Nello specifico ci saranno circa circa venti deputati e una decina di senatori, che daranno vita a gruppi autonomi.

Nel nuovo partito, ci saranno anche uomini e donne, che hanno accompagnato Renzi nella sua esperienza da premier, tra cui l’attuale ministro della Difesa Lorenzo Guerini e l’ex ministro dello Sport Luca Lotti. La discussione della dipartita tra il senatore fiorentino e il PD, ha scaldato la chat dei deputati del Partito Democratico. A tal proposito è intervenuto anche Dario Franceschini che ha dichiarato: “Nel 1921-22 il fascismo cresceva sempre più, utilizzando rabbia e paure. Popolari, socialisti, liberali avevano la maggioranza in Parlamento e fecero nascere i governi Bonomi, poi Facta 1 poi Facta 2. La litigiosità e le divisioni dentro i partiti li resero deboli sino a far trionfare Mussolini nell’ottobre 1922. La Storia dovrebbe insegnarci a non ripetere gli errori“.

Renzi giustifica la sua uscita dal PD

In una lunga intervista, Matteo Renzi ha giustificato tutte le sue posizioni, dai continui attacchi interni nei suoi confronti a la vittoria su Matteo Salvini. L’ex segretario Dem ha annunciato l’inizio della sua nuova avventura affermando: “I gruppi autonomi nasceranno già questa settimana. E saranno un bene per tutti: Zingaretti non avrà più l’alibi di dire che non controlla i gruppi Pd perche’ saranno “derenzizzati.”

Poi l’ex premier ha detto di voler iniziare il suo duello con Salvini dichiarando: “Voglio passare i prossimi mesi a combattere contro Salvini. Abbiamo fatto un capolavoro tattico mettendo in minoranza Salvini con gli strumenti della democrazia parlamentare“.

Il senatore fiorentino ha poi continuato: “Il populismo cattivo che esprime non è battuto e va sconfitto nella societa’. E credo che le liturgie di un Pd organizzato scientificamente in correnti e impegnato in una faticosa e autoreferenziale ricerca dell’unità come bene supremo non funzionino piu“. Infine l’ex Premier ha rincarato la dose, asserendo: “Aver mandato a casa Salvini restera’ nel mio curriculum come una delle cose di cui vado piu’ fiero“.

Matteo Renzi ha poi concluso l’intervista, chiarendo ancora una volta la sua posizione sul PD e sul Governo “Conte Bis”, affermando: “Oggi il Pd e’ un insieme di correnti e temo che non sara’ in grado da solo di rispondere alle aggressioni di Salvini e alla difficile convivenza con i 5 Stelle“. Ha poi continuato devinendo il Conte-Bis un miracolo.

Arriva su Twitter il saluto di nicola Zingaretti

In quanto a Zingaretti, l’ex segretario dei dem ha dichiarato: “Non ho un problema personale con Zingaretti, ne’ lui ha un problema con me. Abbiamo sempre discusso e abbiamo sempre mantenuto toni di civiltà personali. Qui c’è un fatto politico. Il Pd nasce come grande intuizione di un partito all’americana capace di riconoscersi in un leader carismatico e fondato sulle primarie. Chi ha tentato di interpretare questo ruolo è stato sconfitto dal fuoco amico. Oggi il Pd è un insieme di correnti. E temo che non sarà in grado da solo di rispondere alle aggressioni di Salvini e alla difficile convivenza con i 5 Stelle”.

Dopo le dichiarazioni di Matteo Renzi, è arrivato anche il saluto su Twitter del Segretario Generale del Partito Democratico, che continua a guardare al futuro. Qui in basso potrete trovare il tweet.

L.P.

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