Ultim’ora Manuel Bortuzzo: ecco la pena richiesta agli aggressori. Il ragazzo, nato a Triste nel 1999, è rimasto paralizzato a vita dopo alcuni spari per uno scambio di persona.
Manuel Bortuzzo, chiesta una condanna a 20 anni di reclusione agli aggressori Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano. I due sono accusati del tentato omicidio del nuotatore e della fidanzata Martina Rosa, avvenuto la notte del 2 e 3 febbraio scorso.
Il Pm Elena Neri, nell’ambito del processo, contesta ai due anche la premeditazione e l’aggravante dei futili motivi, la detenzione e l’uso di arma da fuoco e la rissa. Nel procedimento il Comune di Roma si è costituito parte civile.
Manuel Bortuzzo, la pena richiesta agli aggressori
Per la procura, i due avrebbero esploso i proiettili con un chiaro intento: dimostrare il loro peso criminale. “Un’attività ritorsiva e dimostrativa”, si legge nel capo di imputazione. Una prova di forza attuata “dopo una rissa avvenuta presso il locale O’ Connell Irish Pub all’Axa”. Con lo scopo di mostrare “le proprie capacità criminali, sparando per strada nei confronti di passanti ignari dopo aver reperito l’arma, detenuta altrove”.
Il problema è che Manuel Bortuzzo non c’entrava nulla con tutto ciò. Il ragazzo, nato a Trieste nel 1999, era lì per caso ed è stato aggredito per uno scambio di persona. A confermarlo, in seguito, sono stati gli stessi aggressori. Il ragazzo, un nuotatore, si trovava nella Capitale dopo essersi trasferito per ragioni sportive.
Poi il dramma. Perché uno di quei proiettili esplosi hanno colpito in pieno la sua schiena, con una “Lesione midollare completa“ come annunciato dal referto choc dei medici. Ossia: Manuel è rimasto paralizzato, senza più alcuna possibilità di tornare a camminare. Secondo le indagini, solo per caso e per un soffio non è stata colpita anche la fidanzata lì presente. Entrambi, con quella rissa scatenatasi precedentemente, non c’entravano niente.
“Mi hanno tolto le gambe ma non la speranza”, ha annunciato il 19enne dopo la tragedia. Nonostante tutto, infatti, è comunque tornato in vasca e non ha assolutamente intenzione di arrendersi a un destino assurdo e crudele. “Mi ispiro a Bebe Vio”, ha concluso il ragazzo.
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