Parla anche il Ministro dell’Istruzione sullo sciopero per il clima avvenuto nella giornata di ieri. Fioramonti non ha dubbi, è stata una grande lezione
Soddisfatto anche il Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Finamonti, per lo sciopero messo in scena dai ragazzi delle scuole per il cambiamento climatico. Il ministro era presente al convegno “Economia della conoscenza e Smart cities per lo sviluppo sostenibile. Il progetto per l’area Castelli Romani-Tor Vegata”.
In occasione del convegno, il ministro ha affermato in merito alla manifestazione sul clima: “Lo sciopero contro i cambiamenti climatici è la più grande lezione che questi ragazzi possano frequentare. E’ una sfida epocale della nostra civiltà e della nostra generazione, tanto che noi al ministero abbiamo modificato il nostro slogan che è diventato ‘istruzione no estinzione’ e questo slogan resterà fintanto che io sarò ministro“.
Fioramonti fa chiarezza sull’assenza giustificata
Prima della manifestazione, inoltre, il Ministro dell’Istruzione aveva annunciato l’assenza giustificata per tutti gli studenti che avrebbero presenziato alla manifestazione.
In merito proprio a questa sua dichiarazione, ci ha tenuto a chiarire: “Non credo che ci sia un no dei presidi, anche perché molti presidi, dirigenti scolastici, consigli e collegi dei docenti avevano, già prima della mia iniziativa, comunicato al ministero che avrebbero accettato la giustificazione per la partecipazione alla manifestazione. Credo che questo equivoco sia nato da una lettura poco attenta della circolare ministeriale”.
Fioramonti ha poi continuato: ” La circolare dice una cosa molto semplice. Cioè che i ragazzi vanno giustificati con le normali procedure di ogni scuola ma che per la prima volta nella storia di questo Paese, una famiglia potrà indicare la verità. Potrà essere orgogliosa che il proprio figlio o la propria figlia abbia partecipato alla manifestazione contro i cambiamenti climatici e scriverlo sul libretto. Così la scuola può decidere di accettarlo, senza indicare ‘motivi famigliari’ o altre scuse.
L.P.
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