Tensione al processo per il disastro dell’Hotel Rigopiano: aggredito l’ex sindaco di Farindola Massimiliano Giancaterino da una familiare delle vittime.
Momenti di tensione oggi davanti al Tribunale di Pescara, dove è in corso il processo sul disastro dell’hotel Rigopiano. Come si ricorderà, nel gennaio 2017, a causa di una slavina che travolse l’albergo morirono 29 persone sulle quaranta presenti in quel momento sul posto. Oggi, nel corso di una pausa della seconda udienza preliminare, l’ex sindaco di Farindola Massimiliano Giancaterino è stato aggredito. Responsabile dell’accaduto è Maria Perilli, madre di Stefano Feniello, una delle vittime.
La rabbia dei familiari delle vittime di Rigopiano
A quanto pare, il primo cittadino stava prendendo un caffè, quando la donna lo ha aggredito alle spalle. La famiglia si è fatta notare da sempre per i suoi atteggiamenti e la rabbia dimostrata per quanto accaduto. Alessio Feniello, papà di Stefano, è sotto processo per aver violato i sigilli: lo aveva fatto per posare un fiore sul quel che resta di Rigopiano. La rabbia e il coraggio di Alessio Feniello sono diventati tra i simboli di questa tragedia e il genitore non ha mai risparmiato domande dure e polemiche.
Il giovane, come qualcuno ricorderà, era in hotel con la sua fidanzata, Francesca, per festeggiare anniversario e compleanno di lui. Aveva solo 28 anni e quella che doveva essere una tranquilla vacanza invernale si è trasformata prima in un incubo e poi in una delle peggiori catastrofi – legate a fattori naturali, ma in cui sono evidenti le responsabilità dell’uomo – che il nostro Paese ricordi negli ultimi 50 anni. Suo papà ieri alle Iene ha denunciato: “Le pecore libere pascolano dove è morto mio figlio: ormai l’Italia è un paese senza speranze”. A oltre due anni e mezzo di distanza dalla tragedia di Rigopiano, il padre di Stefano Feniello è l’unico condannato in un processo connesso a quei fatti.