Una donna di 70 anni, testimone di Geova, ha rifiutato una trasfusione di sangue ed è morta
Una donna di 70 anni, sei giorni fa, è andata in ospedali per dei forti dolori addominali. Il responso dei medici è stato subito spiazzante “gastrite sanguinante”. Certo, si sarebbe dovuto agire in fretta ma, con diverse trasfusione, sarebbe guarita. Questo, però, non è accaduto e la donna è morta. Non si può obbligare il paziente, in questi casi. Lei era lucida e ha firmato la cartella clinica chiedendo di non volere trasfusioni. Si sono susseguiti giorni in cui il sangue ha continuato ad uscire senza che si potesse far nulla. Dopo 4 giorni passati così, è morta venerdì. “Io sono obiettore di coscienza, una cosa del genere mia ha sconvolto dal punto di vista professionale e umano”. Ha subito incalzato il medico.
Il medico ha anche provato a far ragionare la donna attraverso i familiari che però sono sembrati concordi. “Mia madre ha deciso così”, ha detto un figlio. Addirittura, alcuni parenti avrebbero dichiarato: “Una grande, ha dato una lezione ai medici”.
Tutto questo è successo a Piedimonte Matese, ad una settimana dal caso della bambina di 10 mesi di Legnano operata d’urgenza e alla quale i genitori volevano evitare la trasfusione post-operatoria. La procura dei minorenni aveva sospeso la podestà genitoriale. Stavolta, invece, la donna era consapevole. Non si è potuto obbligarla. Tutto in nome di una religione.
Testimone di Geova morta, le parole del primario
Il primario si sfoga sul proprio account Facebook: “Si poteva salvare, certo.E adesso sono triste ma anche arrabbiato nero. L’avrei salvata al cento per cento, ma ha rifiutato ed è morta. I figli e i parenti solidali con lei. Ho fatto di tutto. Mi sono scontrato con tutti i familiari, ma nulla. Alla fine i figli sembra si siano esaltati dicendo: mamma hai dato una lezione a tutti i medici e a tutto il reparto. Mi chiedo, come può una religione ancora oggi permettere un suicidio? Come è possibile che io deputato per giuramento a salvare le vite umane, sia stato costretto a presenziare e garantire un suicidio assistito?”.
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