Processo Cucchi, il pm di Giovanni Musarò ha mosso delle accuse davvero parecchio pesanti. Oggi c’è stato un altro episodio del processo per cercare di punire i colpevoli dell’arma.
Processo Cucchi, il pm oggi ha attaccato pesantemente gli accusati. Oggi infatti, riporta Repubblica, c’è stato l’ennesima requisitoria nell’aula bunker del carcere di Rebibbia. Il Pubblico Ministero Giovanni Musarò si è lasciato andare oggi ad un attacco molto pesante. L’accusa ai carabinieri che avrebbero picchiato Stefano Cucchi, torturandolo in prigione, è davvero parecchio forte. Il processo bis per cercare la verità e di fare giustizia per la sorella di Stefano, Ilaria, e per tutte le persone italiane che da anni cercano giustizia. Dis eguito le parole del PM.
Processo Cucchi, l’attacco del pm nella requisitoria di oggi
“C’è stato un depistaggio da film horror. Questo è un processo contro cinque esponenti dell’Arma dei Carabinieri che come altri esponenti dell’Arma oggi imputati in altro procedimento penale, violarono il giuramento di fedeltà alle leggi e alla Costituzione, tradendo innanzitutto l’Istituzione di cui facevano e fanno parte.
La responsabilità è stata scientificamente indirizzata verso tre agenti della polizia penitenziaria ma il depistaggio ha riguardato anche un ministro della Repubblica che è andato in Senato e ha dichiarato il falso davanti a tutto il Paese. C’è stato un pestaggio violentissimo, in uno stato di minorata difesa. Sono due le persone che lo aggrediscono. Colpito quando era già a terra con calci in faccia, di questo stiamo parlando. La minorata difesa deriva dal suo stato di magrezza.
Stefano era magro. Era sottopeso, pesava circa 43 kg perché aveva la necessità di stare sotto i 44 kg dato che doveva combattere nei pesi ‘super mosca’. Non era una magrezza patologica. Sul tavolo dell’obitorio invece pesava 37 kg. Perché perse 6 kg in 6 giorni? Perché durante la degenza al Pertini non si alimentava a causa del trauma subito. Si è speculato sulla sua magrezza.
Nel comportamento di Cucchi all’ospedale vi era un atteggiamento di chiusura, chiarissimo sintomo da ‘disturbo post traumatico da stress’ a causa del pestaggio subito, come dichiarato dal professore Vigevano. Cucchi rifiutava le cure e prendeva le medicine solo quando venivano aperte davanti”.
Venne fatto passare per un sieropositivo e tossicodipendente in fase avanzata nulla era vero. Stefano Cucchi stava bene prima del pestaggio, ma altro venne fatto credere al Paese, insieme alle accuse agli agenti della polizia penitenziaria”.
LEGGI ANCHE —> Terrore a Parigi, cinque morti: l’assalitore si era convertito all’Islam
Le parole di Ilaria Cucchi
Le parole di Ilaria Cucchi: “Questo processo ci riavvicina allo Stato, riavvicina i cittadini e lo Stato. Non avrei mai creduto di trovarmi in un’aula di giustizia e respirare un’aria così diversa. Sembra qualcosa di così tanto scontato, eppure non è così.
Se ci fossero magistrati come il dottor Musarò non ci sarebbe bisogno di cosiddetti eroi o della sorella della vittima che sacrifica dieci anni della sua vita per portare avanti sulle sue spalle quella che è diventata la battaglia della vita”.