Tragedia in Brasile, dove un ragazzino di 12 anni è stato rapito, torturato, maltrattato e ucciso da una ragazza autistica
Tragedia a Sao Paolo in Brasile. Qui Rosevania Caparelli, una donna in compagnia dei suoi due figli, di cui la disabile Raissa, stava seguendo un evento d’intrattenimento. In un momento la donna era andata a prendere i pop corn ed aveva chiesto aiuto al figlio. I due appena tornarono a posto, non hanno più trovato Raissa. La ragazza infatti era scappata.
Poco dopo, la polizia è riuscita a ritrovare le tracce della ragazza disabile, nei pressi di un boschetto a quattro chilometri dal luogo delll’evento. Una volta ritrovata nel boschetto con lei è stato ritrovato anche il corpo di un ragazzo 12enne, legato ad un albero. Il ragazzino aveva evidenti segni di violenze sul corpo. Oltre ad essere stato legato ad un albero, il corpo è stato trovato sfigurato ed esanime.
Brasile, la ragazzina confessa il delitto
Raissa fermata dalla polizia per delle spiegazioni, ha subito spiegato ciò che aveva fatto al ragazzo. La ragazzina è scesa nei dettagli, raccontando tutte le percosse date al 12enne. Poco dopo è tornata dalle forze dell’Ordine, per raccontargli un’altra versione che i poliziotti non hanno trovato credibile.
Riguardo a questa faccenda, ha parlato anche il capo della polizia di zona, Eduardo Marturano. Il copo delle Forze dell’ordine, ha affermato che 20 minuti prima della tragedia, Raissa era stata ripresa mano nella mano con un ragazzo, mentre si dirigeva verso il luogo dell’omicidio. Alla fine, inoltre, la madre ha portato la piccola nel commissariato di polizia per farla confessare.
Inoltre marturano ha affermato che oltre i segni delle violenze, c’erano anche segni di stupro sul corpo del ragazzo. Le ferite sulla faccia erano così violente, che è stato difficile il riconoscimento del ragazzo ucciso. Solamente l’autopsia sul corpo del dodicenne, fornirà informazioni sicure riguardo alla causa del decesso.
L.P.
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