Sparatoria Trieste, svelata l’identità dei due aggressori

Sparatoria Trieste, ecco chi sono i due aggressori. Follia all’interno della Questura: morti due agenti di 34 e 31 anni. Ultimissime e ricostruzione. 

Sparatoria Trieste, ecco chi sono i due aggressori

Sparatoria a Trieste, sono stranieri gli aggressori che hanno ucciso i due poliziotti di 34 e 31 anni. Si tratta di due fratelli dominicani: Alejandro Augusto Stephan Meran, di 29 anni, e Carlysle Stephan Meran di 32 due. Come rivela la Questura di Trieste, a sparare il colpo sarebbe stato il più giovane tra i due, affetto da disagio psichico.

I erano regolarmente residenti in Italia per motivi di famiglia. Sospettati del furto di uno scooter, sono stati fermati e portati in commissariato per alcuni controlli. Uno dei due ha chiesto di andare il bagno e da lì il caos: prima la colluttazione, poi il furto dell’arma da uno degli agenti e i colpi letali per i due poliziotti.

Dopo il gesto folle, uno dei due è scappato via e ha cercato di aprire un’auto della polizia parcheggiata lì. Tutto inutile: è stato raggiunto da altri agenti che lo hanno immobilizzato e arrestato. L’altro, colui che ha sparato, sarebbe morto.

La testimonianza di un poliziotto

Il portale Adnkronos, infatti, riporta un audio choc di una poliziotta presente sul posto al momento del caos. Ecco la ricostruzione live: “Siamo in ostaggio, dentro la questura di Trieste perché sono stati arrestati due neri, forse domenicani, non lo so. Io li ho visti entrare. Un secondo dopo quando ho aperto il portone di ingresso, ho sentito degli spari”.

E ancora: ““Praticamente dentro l’ufficio volanti, hanno preso una o due pistole ai colleghi che li hanno arrestati e hanno cominciato a sparare. Due colleghi sono feriti all’ufficio volanti, io non so niente stavo entrando ed ero senza pistola e quindi mi sono dovuta rifugiare in un ufficio, anzi prima in uno scantinato poi in un ufficio, non mio”.

Infine: “Uno è scappato, è uscito dalla questura con l’arma in mano e l’hanno ucciso davanti alla questura, l’altro sta vagando per la questura e non l’abbiamo ancora trovato probabilmente è dentro lo scantinato e un collega adesso ha detto che si sta cominciando ad arrendere”.

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