Mafia: Giovanni Brusca resta in carcere, respinta la richiesta dei domiciliari

Dopo l’apertura da parte del procuratore dell’Antimafia Nazionale, la Cassazione respinge la richiesta di domiciliari per Giovanni Brusca

Quella di ieri è stata una notizia che aveva del clamoroso. Giovanni Brusca, ex boss della Mafia e colui che ha azionato la bomba nella Strage di Capaci, aveva avuto un primo sì per la richiesta di domiciliari.

Brusca non si era fermato solamente ad esultare per l’accoglienza della sua richiesta, ma aveva anche lanciato una frecciatina nei confronti della Cassazione, affermando: “I Pm sono con me”. La notizia dell’apertura ai domiciliari, ha sconvolto il mondo dell’informazione. In molti hanno definito inaccettabile la richiesta dell’ex boss.

Fortunatamente anche la Cassazione è stata dello stesso avviso degli scettici. Così il boss continua a scontare il resto della sua pena dietro le sbarre.

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Brusca resta in carcere, la decisione della Cassazione

Così rimane in carcere Giovanni Brusca, dopo che la cassazione ha respinto la richiesta degli arresti domiciliari da parte dei suoi legali. L’ex criminale di Capaci continuerà quindi a stare nel carcere di Rebibbia.

Ma questo non è il primo rifiuto da parte della Cassazione alla richiesta del boss. Infatti dal 2002, questo è il decimo rifiuto alla richiesta di domiciliari da parte dei legali del boss. Così a Giovanni restano altri due anni in carcere. La pena dovrebbe finire nel 2022, ma a causa di alcuni benefici penitenziari, potrebbe essere definitivamente libero già dal dicembre 2021.

L.P.

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