Terrore a La Spezia: caccia aperta al maniaco sessuale della città, agisce da circa due anni nel quartiere Mazzetta, il caso a Storie Italiane.
L’ultimo caso sette giorni fa: una donna di 31 anni, che era uscita da una palestra e stava tornando a casa, è stata vittima di una tentata aggressione in via Parma. Siamo a La Spezia e da due anni nel quartiere Mazzetta vivono con l’incubo del maniaco. La vicenda arriva adesso anche in televisione, nella trasmissione ‘Storie Italiane’, in onda su Raiuno. La situazione, a quanto pare, va avanti da quasi due anni.
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Indagini per rintracciare il maniaco di La Spezia
Indagini sono dunque in corso per rintracciare, denunciare e mettere in manette il maniaco di La Spezia, sempre che si tratti di un solo individuo. Al setaccio in queste ore le immagini delle telecamere alla ricerca di indizi utili all’identificazione dell’uomo. La donna vittima dell’ultima violenza sarebbe stata aggredita alle spalle, palpeggiata e scaraventata a terra. Secondo il suo racconto, era ferma ad aspettare l’autobus che appunto l’avrebbe riportata a casa. Quando si è accorta dell’aggressore, la donna ha iniziato a urlare.
Questo, a quanto pare, avrebbe evitato il peggio. Infatti, diversi residenti e i membri di un’associazione culturale che si riunisce nella zona sarebbero stati attirati dalle urla della donna. Sentitosi scoperto, l’uomo è scappato via. Non è stato però individuato, né al momento ci sono elementi utili. I militari dell’Arma dei Carabinieri, nel frattempo, hanno raccolto la testimonianza della vittima.
Il racconto della donna vittima dell’aggressione
La donna ha anche raccontato quanto le è accaduto al quotidiano ‘Città della Spezia’, sostenendo di aver pensato a una tentata rapina e che era pronta a consegnare borsa e cellulare: “Non volevo fare l’eroina”. L’uomo poi inizia a toccarla e lei capisce che c’è dell’altro: “Sono riuscita a divincolarmi e lui si è mostrato ancora più aggressivo. Mi ha buttata a terra, è riuscito ad aprirmi una maglia pesante e mi ha toccato il seno. Poi insistentemente le parti intime. Non so dove sia riuscita a trovare la forza e l’ho spinto via, l’ho colpito con tutta la forza che avevo. Più volte. Ho cominciato a urlare, disperata, nella speranza che qualcuno potesse aiutarmi”.
Qualcuno – racconta la donna – si sarebbe anche affacciato dalle finestre della propria abitazione per dirle di non urlare. Poi l’arrivo dei primi soccorritori: “Fortunatamente da un’associazione culturale che è a pochi passi da dove mi ha aggredita sono uscite delle persone. La prima ad arrivare è stata una signora. Lui però era già scappato nella notte. Loro mi hanno accolta e aiutata, poi ho chiamato il numero unico di emergenza”. L’incubo è finito con l’arrivo dei Carabinieri.