Emilio Fede condannato ai domiciliari, lui chiede la grazia a Mattarella

Emilio Fede è stato condannato agli arresti domiciliari per il caso Ruby bis, lui chiederà la grazia a Mattarella

Emilio Fede, ex direttore del Tg 4, è stato condannato ad aprile in via definitiva a 4 anni e 7 mesi per il caso Ruby bis. Oggi, però, il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha accolto l’istanza del legale Salvatore Pino. I giudici hanno osservato che l’uomo, per il quale era già stato sospeso l’ordine di carcerazione, ha 88 anni e soffre di diverse patologie. Il carcere per lui, quindi, “andrebbe contro il senso di umanità”.

Il giornalista intanto, ad AdKronos, afferma che chiederà la grazia al Presidente della Repubblica Mattarella. Ecco le sue parole: “Chiederò assolutamente la grazia al Capo dello Stato. Ancora mi si accusa di essere responsabile di aver tentato di far prostituire due ragazze. Nonostante questo, non mi metto a predicare contro la giustizia. Questi domiciliari mi lasciano ampi spazi di vita e sicuramente li rispetterò”.

Emilio Fede: “Imane Fadil era una povera disgraziata”

Emilio Fede qualche settimana fa aveva rilasciato anche forti dichiarazioni su Imane Fadil. Quest’ultima era la testimone del processo Ruby contro Silvio Berlusconi che è deceduta lo scorso primo marzo per una aplasia midollare. “L’ho conosciuta, poco ma l’ho conosciuta. Ho detto da subito che la causa della sua morte era da ricercare in una causa naturale. Era una povera disgraziata, una sera chiacchierando le dissi di cercarsi un lavoro serio, di uscire dall’aspirazione di fare la diva in televisione. Aveva un sogno, non l’ha potuto realizzare, voleva semplicemente lavorare. Era una ragazza bella e buona, non si può giocare con la teoria dei complotti, questa ragazza è morta, bisogna rispettarne la memoria. Le consigliai di trovare un lavoro normale e di cercare una vita più semplice”.

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