Roberta Pedon, la storia della temeraria veneziana

Roberta Pedon, ripercorrendo la temeraria avventura della donna veneziana. Icona degli anni 70, raccontò il mondo in un modo inedito. 

Roberta Pedon

Roberta Pedon, tutto sull’avventuriera veneziana. Nata nel 1952, è stata un’icona degli anni 70. Si è resa nota soprattutto per il suo spirito libero stile hippy, rendendosi protagonista per alcuni viaggi a bordo di auto malridotta con cui ha comunque attraversato Europa ed Asia. Il tutto con a seguito la sua telecamera, con la quale riprendeva tutto.

Roberta Pedon, la sua avventura

Aveva un suo diario personale, chiamato “Oper Rekord”. Serviva nient’altro che quell’Opel vecchia, una macchina per riprendere e uno zainetto. Una volta attrezzati di tutto ciò, si partiva dritti. E così attraversava città, Paesi e continenti. Le riprese non riguardavano solo i panorami mozzafiato o ciò che la donna voleva evidenziare, ma era appunto un diario di bordo riguardante anche l’equipe. E quindi c’erano litigi, imprevisti di vario tipo, guasti al motore e ogni situazione singolare.

Come è nata l’idea? Lo ha raccontato lei stessa alla Fondazione Archivio Diaristico Nazionale: “Una mattina incontrammo Giuseppe. Stava organizzando un viaggio in India e cercava compagni con cui condividere spese e avventura”. Aveva solo 19 anni, ma non ci pensò su due volte. Con lei c’erano due uomini e una donna, a cui poi se ne aggiunse un’altra. Partirono il 25 gennaio del 71, un giorno per loro indimenticabile.

Prima di tuffarsi in quest’avventura, Roberta viveva a Londra da qualche mese. Lavorava lì come commessa. Si era trasferita per migliorare la lingua, ma alla fine vi migliorò anche il cuore quando conobbe Enrico: “Mi innamorai perdutamente e andammo a vivere insieme, solo dopo qualche settimana”.

Fu uno dei partenti per la ‘missione’ mondiale. Il viaggio si interruppe a Bombay, a causa di un furto di documenti e denaro. Ma resta un’impresa in un certo senso storica, e di certo un fatto unico: raccontarono il mondo in un modo assolutamente singolare. Immagini registrate ma vere. Vive. Il mondo osservava il mondo, come poche volte era possibile fare di quei tempi.

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