L’Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che 9 civili sono stati uccisi dopo essere stati prelevati dalle loro auto: tra loro Hevrin Khalaf.
Non sono per nulla confortanti le notizie che arrivano dalla Siria, dopo che le forze statunitensi si sono ritirate, aprendo la strada all’offensiva turca contro i curdi siriani. I report dal Paese mediorientale parlano di esecuzioni sommarie. Le forze filo-turche in Siria hanno ucciso nove civili tra cui una donna politico, ha affermato un responsabile dei diritti umani. Secondo quanto si apprende, i civili sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco su un’autostrada dopo essere stati prelevati dalle loro auto da milizie sostenute dalla Turchia.
L’assassinio di Hevrin Khalaf e di altri otto civili
Gli omicidi sono stati catturati su telefoni cellulari con fotocamera e le scene raccapriccianti hanno sollevato lo spettro della pulizia etnica. I miliziani vicini ad Ankara sono arabi siriani provenienti da altre parti del paese e i loro nemici sono curdi con lunghi legami con il territorio. L’Osservatorio siriano per i diritti umani lancia l’allarme. Questa la denuncia terribile: “I nove civili sono stati giustiziati in diversi momenti a sud della città di Tel Abyad”. Tra le persone uccise, un leader politico curdo, Hevrin Khalaf, e il suo autista. I video delle esecuzioni vengono postati su Interner e mettono i brividi. Si sente che i loro assassini gridano insulti mentre sparano contro di loro con le loro armi militari. Funzionari statunitensi hanno confermato che il filmato è autentico.
Hevrin Khalaf, 35 anni, è stata “tirata fuori dalla sua auto durante un attacco sostenuto dalla Turchia e giustiziata da fazioni mercenarie sostenute dalla Turchia”, ha affermato in una nota il braccio politico delle forze democratiche siriane a guida curda (SDF). Quindi ha aggiunto: “Questa è una chiara prova che lo stato turco sta continuando la sua politica criminale nei confronti di civili disarmati”. La Khalaf era il segretario generale del Partito della Siria Futura. Mutlu Civiroglu, specialista in politica curda, ha descritto la sua morte come una “grande perdita”. Ha ricordato ancora: “Aveva un talento per la diplomazia, partecipava sempre agli incontri con americani, francesi, delegazioni straniere”. Sarebbero già decine le persone giustiziate in maniera sommaria, intanto oggi è arrivato l’appello alla pace di Papa Francesco.