Francia, Germania ed Italia hanno chiesto ad Erdogan di fermare l’offensiva in Siria. L’UE riflette sull’embargo armi per la Turchia
La cancelliera Merkel è stata a cena all’Eliseo, accolta dal presidente Macron, dove i due congiuntamente hanno chiesto a Recep Tayyip Erdogan di porre fine all’offensiva contro i curdi nel nord della Siria.
“Rischia di creare una situazione umanitaria insostenibile e di aiutare l’Isis a riemergere. Abbiamo parlato, sia con il presidente americano Donald Trump sia con il presidente turco Erdogan e abbiamo fatto passare il chiaro messaggio della nostra volontà comune che questa offensiva cessi. La nostra convinzione è che quest’offensiva rischi, da un lato di creare situazioni umanitarie insostenibili, che stiamo già constatando sul terreno, e dall’altra aiuti l’Isis a riemergere nella regione”. Queste le parole ufficiali del presidente francese che, con l’appoggia dell’UE, ha chiesto l’embargo di armi alla Turchia.
Embargo armi alla Turchia, la risposta di Erdogan
Il numero uno di Ankara, di tutta risposta, ha detto: “Nessun embargo può fermarci”. Dimostrandosi dunque più deciso che mai a portare a termine i propri obiettivi militari.
Luigi Di Maio, ministro degli esteri, ha espresso quella che è la posizione dell’Italia in merito: “Chiederò due cose. La prima è che si lavori per fermare l’azione della Turchia; e poi che tutti i Paesi europei, ma proprio tutti, non vendano armi alla Turchia”.
Il Presidente del Consiglio Conte ha dichiarato “inaccettabile” questa situazione. “Un ricatto del genere non possiamo accettarlo e non può essere accettato da nessuno. Come all’interno del governo parliamo con una voce sola, così l’Europa parlerà con una voce sola”.
La Germania (come già accennato), la Francia e l’Olanda hanno già deciso lo stop delle forniture militari ad Ankara. Intanto, tra oggi e domani, i ministri degli Esteri dell’Unione europea si riuniranno a Lussemburgo per decidere i provvedimenti da prendere nei confronti della Turchia.
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