Sampdoria Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa. Il tecnico italiano, infatti, si è appena insediato come tecnico sulla panchina biancoblu. Di seguito le sue parole.
Sampdoria, Claudio Ranieri si presenta in conferenza stampa. E’ l’ex Roma il nuovo tecnico della squadra doriana, che esonera Eusebio Di Francesco e chiama l’allenatore italiano. Rimasto nella storia per la pazza impresa con il Leicester City, Ranieri ora è chiamato a risolvere i problemi della squadra, che è in una posizione in classifica a dir poco complicata e per questo potrebbe anche retrocedere.
Sampdoria, Ranieri si presenta: “Aiuterò Quagliarella, dobbiamo salvarci”

Devo ringraziare il presidente per avermi fatto allenare un club prestigioso. Sono tifoso della Roma ma ho sempre simpatizzato per la Samp. Quando la Samp ha vinto lo scudetto ero felice, quando ha perso a Wembley mi è dispiaciuto perché ero lì a vederla.
Sampdoria una favola come il Leicester? Le favole sono sempre segno del grande lavoro che c’è dietro. Noi allenatori, i presidenti, gli atleti debbano far sognare i tifosi. Io dico di fare un passo alla volta. Sono stato chiamato in una squadra ultima in classifica, sono convinto che la rosa non sia da ultimo posto.
Sfidare la Roma, alla prima, il giorno del mio compleanno un pessimo scherzo? Non c’è uno scherzo peggiore. Sono tutti bellissimi. La Roma è logico che nel momento in cui si va in campo non ci sono amori ma professionalità. Vinca il migliore, noi cercheremo di dare il massimo.
La chiamata? Sono sincero, mi sono operato al ginocchio non pensavo di essere chiamato così presto, diciamo che la Samp è la mia medicina. E’ stata una sorpresa, sono felicissimo di rappresentare i colori blucerchiati.
Su cosa lavorerò? Quando una squadra è ultima in classifica manca l’autostima. Io voglio il massimo in allenamento, voglio che i giocatori non si arrendano. Sono uno sportivo, so che ci sono le tre possibilità e so accettare la sconfitta quando l’avversario dimostra di essere più forte della mia. Come voglia di sacrificarsi per il compagno non dobbiamo essere secondi a nessuno.
Tattica e modulo? Io sceglierò undici persone che abbiano voglia di lottare. Il sistema è tutto figlio di quello che mi diranno i ragazzi. So che l’anno scorso erano abituati con il rombo. Di sistemi di gioco li ho fatti tutti, l’importante avere giocatori che si impegnino alla morte affinché i tifosi siano orgogliosi di loro.
Quagliarella? E’ un giocatore che fa la differenza. L’anno scorso ha avuto un anno magico, quest’anno ha iniziato un po’ in sordina. Io cercherò di aiutarlo ma come si dice aiutati che il ciel ti aiuta, lui deve essere un riferimento per i compagni. Mi aspetto tanto perché il simbolo della Sampdoria. E’ importante che faccia vedere la voglia di lottare e di salvarsi. I gol arriveranno.
Similitudini con il Fulham? La Sampdoria non è il Fulham. Il Fulham era una neo promossa con giocatori che non avevano mai giocato in Premier. Nel mercato di gennaio si andava dietro agli algoritmi. Qua è una cosa totalmente diversa. La Sampdoria ha giocato un buon calcio e ora si trova in difficoltà. Ora serve voglia di lottare”.
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Parla il presidente Massimo Ferrero

“Grazie a tutti per essere qui. Siamo tutti qui, io e i miei più stretti collaboratori, contenti e onorati di presentare oggi un grande uomo ma soprattutto un professionista di grande spessore. Di Francesco è un bravissimo allenatore, ha grandi idee ma la ruota non ha girato, purtroppo.
Cessione societaria fallita? L’unica cosa bella di questa storia è che non sentirete nulla. Il mister ha detto una grande cosa: tutti voi vi siete creati un alibi che non esisteva. Ne abbiamo parlato troppo. Io sono il titolare della Sampdoria, non ho mai lavorato che ero il presidente uscente. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. C’è stata una richiesta, non è andata in porto. Ora non ne vorrei parlare più. Pensiamo alla Sampdoria, basta parlare di tarantelle. Qui c’è gente che lavora tutti i santi giorni. Ne avete parlato troppo. Parliamo di sport.
Totti o Cassano decisivi per arrivare a Ranieri? Stabiliamo una cosa che è molto importante. Con loro ci parlo sempre ma non mi devono indicare la via del sole. Siamo quattro persone, viviamo come un team e non abbiamo bisogno di chiedere fuori. Ranieri lo abbiamo visto diversi anni fa perché Romei è un suo ammiratore. Oggi gli Dei si sono incontrati: siamo due romani che vogliono il bene della Sampdoria. Abbiamo dimostrato che sappiamo fare senza avere nessuno che ci deve venire a dire niente. Se poi si parla del mister, tutti gli vogliono bene”.