La storia di Maria Montessori, l’icona mondiale celebre per il moderno metodo educativo per i bambini.
Maria Montessori, tutto sulla celebre icona mondiale. Nata a Chiaravalle, in provincia di Ancona, il 31 agosto 1870, è stata una delle donne più brillanti e influenti di quegli anni. basti pensare che fu educatrice, pedagogista, medico, neuropsichiatra infantile, filosofa e scienziata italiana. E in Italia fu anche tra le prime donne a laurearsi nella facoltà di medicina.
E’ cresciuta con i genitori Alessandro e la mamma Renilde Stoppani, ma fondamentale nella sua vita è stata anche e soprattutto la figura dello zio Antonio Stoppani. Abate e scienziato, ha contribuito in modo prezioso nella formazione e nella cultura della nipote. Per motivi di lavoro del padre, è vissuta anche a Firenze e poi a Roma.
La storia di Maria Montessori
Fu proprio nella Capitale che mostrò le sue spiccate capacità e la forte predisposizione verso la cultura. Si diplomò con 137/160, ma si dimostrò comunque una delle menti più brillanti dell’istituto frequentato. Dopo si iscrisse alla facoltà di scienze, per poi spostarsi a medicina due anni più tardi. Fu costretta a farlo: inizialmente i corsi di medicina erano riservati esclusivamente agli studenti del Liceo Classico, mentre lei frequentò la Regia Scuola Tecnica Michelangelo Buonarroti di Roma.
Appassionatasi sempre di più agli studi, la Montessorì maturò in quegli anni anche un interesse verso i bambini in difficoltà. Frequentava così i quartieri più poveri di Roma, informandosi sulle loro condizioni e seguendo quelli con problemi. Da lì decise di specializzarsi in neuropsichiatria, concentrandosi in modo particolare sui batteri e le malattia che avevano colpito la città in quegli anni.
Ma furono anche altre le nobili cause che portò avanti con coraggio e convinzione, come l’emancipazione femminile. Nel 1986, infatti, partecipò al congresso di Berlino del 1896, il tutto finanziato dalle donne di Chiaravalle che si unirono per farsi rappresentare. Dieci anni prima, però, Maria ebbe un figlio dalla relazione con Giuseppe Montesano. Ma lo partorì di nascosto, affidandolo a una famiglia laziale ma finanziandone comunque le spese per l’istruzione.
Quando il ragazzo aveva 14 anni, si palesò nella sua vita presentandosi come una zia. E dopo ottenne l’incarico di tutore legale del minore, a causa della morte improvvisa della sua famiglia adottiva. Nel 1907 a San Lorenzo, Roma, aprì poi la prima Casa dei Bambini. E con questa aiutò a salvare tanti bambini dalle strade, specialmente durante l’epoca del fascismo..
Grazie alla Casa dei bambini che sviluppò quello che oggi è conosciuto come metodo Montessori, e nel 1926 organizzò il primo corso di formazione per gli insegnanti. Risultato: arrivò personale da ogni parte d’Italia. La sua filosofia si contrapponeva nettamente al metodo dell’epoca, estremamente rigido e improprio. I bambini, infatti, non potevano muoversi dai banchi e l’insegnamento era imposto in modo nozionistico.
Lei invece optò per un metodo decisamente più opportuno per il contesto infantile, basato piuttosto sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo. Tutto entro i limiti chiaramente, ma anche nel rispetto per lo sviluppi fisico, psicologico e social del bambino. Esempio banale ma segnante: portò tutto a dimensione bambino, dalle sedie ai tavoli come era inusuale all’epoca. Il suo metodo, oggi, continua a vivere in oltre 60.000 scuole del mondo.
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