Sergio Mattarella in visita ufficiale negli Stati Uniti, l’incontro con Donald Trump si è trasformato in confronto. Sul tavoli il tema caldo dei dazi.
Mattarella avvisa Trump, perché il tema dei dazi continua a dividere l’Europa e gli Stati Uniti. Il faccia a faccia tra i due presidenti, anche se il loro potere è decisamente diverso, era cominciato con le solite cortesie. Trump ha sottolineato come le relazioni tra i due Paesi siano ottime, mai così solide e il suo omologo ha confermato: “Quella che ci lega è una stretta alleanza e amicizia”.
Poi però hanno fatto sul serio affrontando il discorso dazi che ha creato un solco tra i due continenti. Il Presidente Usa ha motivato il provvedimento contro le merci europee come ritorsione dopo la decisione del Wto (Organizzazione mondiale del commercio) sugli aiuti dell’Unione Europea all’Airbus. Questa è stata l’occasione buona per chiedergli conto delle sue decisioni.
Trump non arretra perché secondo lui l’Europa è stata scorretta con Airbus e che i dazi non sono una vendetta. Anche se poi subito dopo ha aggoiunto che adesso sono pari. Ma comunque gli Usa “valuteranno attentamente le perplessità dell’Italia” che rireputa di essere penalizzata eccessivamente dalla decisione per la vicenda dei sussidi statali ad Airbus. “L’Italia ha un problema – ha spiegato Trump – su come sono stati suddivisi, i 7,5 miliardi di dollari di dazi. Crede di avere avuto un ruolo minore rispetto ad altri Paesi come la Francia o la Germania. Non vogliamo essere duri con loro, quindi vedremo di affrontare l’argomento”.

Leggi anche: Bitcoin, arriva la critica di Trump: “L’unica valuta reale è il dollaro”
Dazi tra Usa e Italia, l’appello di Mattarella in visita a Washington
Sergio Mattarella è stato a lungo in silenzio, ascoltando le frasi di Trump che si sono presto trasfornate in un comizio. Poi però è riuscito finalmente a prendere la parola e ha spiegato con chiarezza la posizione dell’Italia. Si è augurato che i due governi possano trovare un “metodo collaborativo” che eviti ritorsioni a raffica nel prossimo futuro. Ma il problema è che devono cercare una soluzione subito.
Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, “le tensioni commerciali non giovano ad alcuno. E la reciproca imposizione di dazi è controproducente e dannosa per le nostre economie. L’alternativa è imporre dazi che porterebbero reazioni per poi trovarci tra qualche mese davanti ai provvedimenti Wto sui finanziamenti alla Boeing”.
Almeno sulla carta quindi i due Paesi lavoreranno per trivare una soluzione pacifica. Intanto però è arrivata un’altra bordata di Trump: spende solo l’1,1% del suo Pil per la difesa, invece del 2%. “Speriamo che l’Italia aumenti la spesa per la Nato”. A quel punto Mattarella, che rimane pur sempre il capo dell’Esercito, gli ha ricordato un paio di dati. L’Italia rimane il quinto contributore della Nato ma è anche il secondo dopo gli Usa quanto a militari .