Continua la protesta in Catalogna da parte degli indipendentisti, sono oltre 80 i feriti
Dall’inizio della protesta (3 giorni fa) in Catalogna ad oggi, si registrano oltre 80 feriti negli scontri delle diverse città di cui 46 sono agenti. Le prime informazioni ufficiali parlano di 33 arresti di cui 3 anche a Madrid, dove si è svolta una manifestazione di solidarietà con i leader catalani condannati alla quale hanno partecipato 500 persone.
Catalogna, parla il presidente del governo Torra
Quim Torra, presidente del governo catalano, ha parlato alla tv regionale dopo che il primo ministro Sanchez gli ha chiesto di condannare tutte queste violenze. Ecco le sue dichiarazioni: “Non ci sono giustificazioni per bruciare le auto né per qualsiasi atto di vandalismo. La protesta deve sempre essere pacifica. Non possiamo permettere che un gruppo di infiltrati danneggino l’immagine dell’indipendentismo. Non possiamo rimanere in questa gabbia che continua ad aggiungere sbarre”.
Lo stesso, oggi, durante una sessione speciale del parlamento regionale, ha definito la sentenza della Corte Suprema “il più grande colpo alla democrazia in quattro decenni di dominio democratico”. Ha anche aggiunto “Se siamo stati condannati a 100 anni di prigione per aver indetto il voto col referendum, la risposta è chiara: dobbiamo indirne un altro”.
Intanto prende parola anche uno degli indipendentisti condannati per il tentativo di secessione nel 2017. Stiamo parlando dell’ex numero due del governo catalano Oriol Junqueras. Il suo è un appello ai manifestanti: “Dobbiamo restare mobilitati, ma respingendo la violenza da qualunque parte essa provenga”.
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