Fabiana Luzzi, pugnalata e bruciata viva dal fidanzato. Quest’ultimo riceve permessi premio ed il papà della ragazzina non ci vede più dalla rabbia
Fabiana Luzzi fu uccisa a 16 anni dal fidanzato di 17. Una storia di 6 anni fa che ha ripercussioni sul presente. Il killer della ragazzina ha avuto alcuni permessi premio per uscire. Il papà della ragazza, Mario Luzzi, ha mandato una lettera all’agenzia ANSA. “Mi accingo ancora una volta a scrivere una missiva – afferma – malgrado il nostro stato emotivo sia massacrato. Voglio portare a conoscenza dell’opinione pubblica come il fatto gravissimo dei permessi premio concessi all’assassino di Fabiana abbia colpito le coscienze e l’anima di tutti quelli che ne sono venuti a conoscenza. – recita la lettera scritta dall’uomo – Da parte di tutta la famiglia di Fabiana vogliamo esprimere un sentito e affettuoso ringraziamento a tutte le istituzioni che si stanno adoperando contro questa ingiustizia”.
“A questo riguardo, lo scorso 15 ottobre, siamo stati invitati in forma privata al palazzo del Parlamento dal deputato Mara Carfagna. Successivamente al palazzo del ministero della Giustizia dal ministro Alfonso Bonafede. Anche loro sono rimasti sbalorditi e atterriti dai fatti avvenuti. Siamo rimasti profondamente colpiti dalla sensibilità e umanità mostrata nei confronti di Fabiana e della nostra famiglia”, scrive ancora Mario.
“Siamo desiderosi – si legge nella lettera del papà di Fabiana – di esprimere un grazie per quello che hanno fatto e per quello che faranno in merito alla vicenda in questione. Ringraziamo inoltre tutte le persone che con telefonate, messaggi e visite, hanno voluto dimostrarci la loro vicinanza e solidarietà. Chi invece non possiamo ringraziare è il nostro sindaco e la sua giunta comunale. Nessuno si è degnato di telefonarci o farci una visita privata o pubblica. Concludo con un saluto affettuoso e ribadisco che mi batterò fino alla morte per il bene e la dignità di ogni donna”.
I fatti accaduti a Fabiana Luzzi
La città di Corigliano Calabro è sconvolta da una storia che vede due adolescenti protagonisti di una vicenda drammatica, vittime di sentimenti estremi che hanno portato ad un’azione senza via di ritorno. Una confessione spaventosa che aggiunge descrizioni agghiaccianti sull’omicidio della fidanzata sedicenne: “Era ancora viva quando le ho dato fuoco”, racconta il ragazzo diciassettenne interrogato, dal magistrato dopo essere stato fermato per l’omicidio di Fabiana Luzzi, scomparsa dopo la scuola e ritrovata il giorno dopo su indicazioni del suo assassino.
“Abbiamo litigato, lei ha cercato di aggredirmi ed io l’ho colpita più volte con un coltello pieghevole. Poi sono andato a casa, sono riuscito, mi sono procurato una tanica di benzina e sono tornato a darle fuoco quando era ancora viva”, prosegue il ragazzo.
Secondo i racconti di alcuni ragazzi della città, il rapporto tra i due ragazzi era stato sempre molto travagliato. Una gelosia reciproca sfociata in omicidio. Infatti, sembra che i due ragazzi avevano ripreso il rapporto da poco tempo, dopo alcuni mesi di separazione, in cui ambedue avevano frequentato altre persone. Questo sarebbe stato il motivo dell’ennesima lite.
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