Manovra, grandi evasori e Quota 100: tutte le tensioni si sfogano nel Consiglio dei ministri

Manovra, grandi evasori e Quota 100: sono questi i temi caldi che rischiano di provocare una frattura nel governo giallorosso.

Manovra, grandi evasori e Quota 100: è stata una lunga giornata di incontri che ha fatto anche slittare il Consiglio dei ministri cominciato in ritardo rispetto ai programmi. Ufficialmente sul tavolo ci sono due temi caldi: il decreto terremoto per la ricostruzione in tutti i territori colpiti dal terremoto. Ma soprattutto la proposta di Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, sul carcere per i grandi evasori.

Sullo sfondo però c’è tutta la manovra economica che agita la maggioranza. Proprio per questi è stata una lunga giornata di incontri e confronti, soprattutto tra 5 Stelle e Pd. Questa mattina un primo confronto tra il premier Conte e Luigi Di Maio per fare il punto sulla situazione. E a seguire il vertice di maggioranza tra il Presidente del Consiglio e i capi delegazione delle forze politiche di governo, compresi Leu e Italia Viva.

Ad agitare la maggioranza al momento è in particolare il sistema pensionistico e la Quota 100 fortemente voluta dalla Lega. I 5 Stelle difendono la riforma e anche Conte sembnra voler tenere duro nonostante le pressioni del Pd e ancora più di Italia Viva. Il nuovo partito di Matteo Renzi ha proposto un emendamento per eliminare una misura che costa 20 miliardi in tre anni e interessa circa 200 mila lavoratori. L’intento è quello di liberare rirsorse da destinare ad una platea allargata, ma non ci sono margini. Lo hanno fatto capire i Pentastellati sul loro blog: “Presentassero pure emendamenti, tanto i voti in parlamento non ci sono”. E in effetti Renzi sembra rassegnarto, parlando i una “battaglia di testimonianza, perché i voti in parlamento non ci sono”.

Giuseppe Conte governo Italia Pd 5 Stelle
Manovra, grandi evasori e Quota 100, il Consigli dei Ministri decide (Getty Images)

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Consiglio dei ministri, l’obbligo del Pos per commercianti non si tocca

La missione fondamentale, ancora prima del Consiglio dei Ministri, è stata però quella di mantenere saldo l’impianto della manovra finanziaria. Il premier Conte non accette le accuse di una stretta sulle partite Iva. La diminuzione del tetto del contante sarà progressiva e arriverà a quota 1000 euro solamente a partire dal terzo anno dopo l’avvio della manovra.

E le sanzioni per tutti i commercianti che non utilizzano il Pos per i pagamenti e quindi npon li rendono tracciabili? La posizione resta, ma ammorbidita. Prima di introdurre l’obbligo della dotazione per tutti vanno abbassate le commissioni bancarie. In ogni caso verranno mantenute le multe per chi rifiuta di adeguarsi al nuovo sistema.

Sullo sfondo però lo spettro di una lettera in arrivo dall’Ue per ottenere  informazioni supplementari sulla bozza di legge di Bilancio.Una richiesta che riguara alcune coperture finazniarie, ma consola pensare che lettere simili sonoin arrivo in altri Paesi a partire dalla Spagna.