Mafia Capitale non era mafia: la Cassazione cancella l’accusa più grave

Mafia Capitale non era mafia: la Cassazione ha di fatto confermato la sentenza di Primo grado escludendo quindi l’aggravante.

Mafia Capitale non era mafia: lo ha stabilito nella tarda serata di oggi la Cassazione che ha emesso la sua sentenza su uno dei processi più clamorosi degli ultimi anni. La Procura generale della Suprema Corte aveva chiesto la confermadelle condanne emesse dalla Corte d’Appello. Qui Massimo Carminati, Salvatore Buzzi e gli altri imputati erano stati riconosciuti colpevoli con l‘aggravante mafiosa per l’articolo 416 bis. Ma la Cassazione ha invece dato ragione alla sentenza di Primo grado.

In pratica è stato riconosciuto anche nell’ultimo grado di giudizio che erano state messe in piedi due organizzazioni criminali. Ma nelle loro azioni non utilizzavano metodi mafiosi, pur con la gravità di quanto commesso. A questo punto è necessario un processo d’appello bis per rideterminare le pene.

In tutto il giudizio riguardava 32 imputati, diciassette dei quali già condannati per reati di mafia. L’accusa chiedeva in pratica la conferma per tutti, con la sola eccezione di Roberto Lacopo, condannato a 8 anni in appello. Per lui è stato chiesto un nuovo processo. Succederà anche per gli altri, ma per motivi diversi.

Mafia Capitale sentenza Cassazione
Mafia Capitale non era mafia: la sentenza della Cassazione cambia molto (Getty Images)

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Mafia Capitale, adesso sarà necessario un secondo processo d’Appello

Cosa dice la sentenza della Cassazione sul processo a Mafia Capitale? Che c’era un’associazione a delinquere, non però collegata a metodi mafiosi. Lo aveva già detto la sentenza di Primo grado il 20 luglio del 2017 che aveva messo un punto all’inchiesta scoppiata fragorosamente il 2 dicembre 2014. Allora furono arrestate 37 persone e tra queste nomi pesanti. Come Salvatore Buzzi, definito il ‘ras’ delle cooperative, e Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar e celebre per i suoi rappporti con la Banda della Magliana.

In Primo grado 41 condanne, 5 assoluzioni ma senza il 416 bis. Poi però l′11 settembre 2018 la sentenza di Secondo grado, anche se aveva ridotto le pene, aveva anche accolto le tesi dei pm. Buzzi era stato condannato a 18 anni e quattro mesi, Carminati a 14 anni e mezzo. In tuttto circa 200 anni di carcere per gli imputati, con otto assoluzioni.

In attesa del nuovo processo, arrivano anche le prime reazioni. Come quella di Matteo Salvini che ha commemtato a ‘Porta a Porta’: ” Se non era mafia allora cosa era? Un’associazione di volontariato?. E il sindaco di Roma, Virginia Raggi, presente in aula per il verdetto: “Questa sentenza conferma comunque il sodalizio criminale. È stato scritto un capitolo molto buio della storia nostra città. Stiamo lavorando insieme ai romani per risorgere dalle macerie che ci hanno lasciato, seguendo un percorso di legalità e rispetto dei diritti. Andiamo avanti a testa alta”.