Cosenza, finti corsi per OSS. Un giovane disoccupato si è suicidato

Cosenza, finti corsi per OSS: la maxi truffa è stata scoperta dai Nas di Napoli e ha portato a sei arresti. Ma sullo sfondo c’è anche il dramma di uno dei partecipanti.

Cosenza, finti corsi per OSS scoperti dai Nas di Napoli. Con la promessa di un diploma per diventare Operatore Socio Sanitario e quindi avere più facilità a trovare lavoro, molti giovani erano in realtà truffati.

E c’è chi non ha saputo resistere al dolore per essere stato vittima della truffa. Un giovane calabrese, che dopo anni come disoccupato aveva speso 2000 per frequentare il corso. Quando ha capito di essere stato vittima di un raggiro, ha deciso di farla finita e si è tolto la vita. Ecco perché anche questo potrebbe diventare uno dei capi di accusa

Una truffa dalle dimensioni importanti, quella scoperta dai NAS di Napoli e diventata oggestio di inchiesta da parte della Procura di Castrovillari. Complessivamente sono state arrestate sei persone, tra Calabria e Campania. Per loro le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso. Toccherà ai magistrati decidere se contestare loro anche l’istigazione al suicidio. La morte del giovane infatti è precedente  all’avvio delle indagini, ma verrà comunque valutata.

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Cosenza, finti corsi per OSS. Svolta drammatica, un giovane si è anche suicidato

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La truffa dei finti corsi per OSS ha portato in carcere quattro imprenditori, legali rappresentanti delle scuole di formazione coinvolte, e due dipendenti dell’Asp di Cosenza. Ad inchiodarli i riscontri, partiti dalle molte denunce presentate da alcuni corsisti di uno dei trenta corsi fittizi organizzati fra il 2015 e il 2017.

In pratica gli studenti di una delle scuole, la Sud Europa, erano reclutati in Calabria dai due dipendenti dell’Asp di Cosenza. In realtà però il corso si limitava ad un paio di incontri nella sede dell’Ospedale di Trebisacce. Poi ricevevano un libro con migliaia di qui da imparare e affrontavano qualche prova dell’esame da dare realmente. I dipendenti dell’Asp utlizzavano anche sale degli ospedali, solo per far sembrare reale la loro organizzazione.

Gli studenti calabresi frequentavano le lezioni teoriche presso due scuole eaccreditate presso la Regione Campania. Ma dovevano anche certificare di ave svolto le 450 ore di tirocinio obbligatorio pressole strutture sanitarie. In particolare due Case di Cura di Napoli e Pomigliano D’Arco, risultate però estranee alla truffa. Così sarebbero stati distribuiti quasi 300 titoli, tutti sequestrati dai carabinieri dei Nas. Così come sono stati bloccati quasi 600mila euro intascati dai sei arrestati negli ultimi anni.