Alberto Camerini, chi è il cantautore italo brasiliano degli anni 80′

Alberto Camerini è un noto cantante italo brasiliano degli anni ’80. Scopriamo meglio chi è

Alberto Camerini è nato in Brasile, il 16 maggio 1951, a San Paolo, da genitori italiani. A undici anni, nel 1962, rientra in Italia, come racconta nella sua canzone autobiografica “Alberto”. Grazie alla sua esperienza nel circuito giovanile metropolitano milanese negli anni ’70, firma un contratto con la Cramps di Gianni Sassi e Gigi Noia. Pubblica il suo primo singolo nel maggio del 1976, “Pane quotidiano / In giro per le strade”, seguito dopo pochi mesi dal suo primo album “Cenerentola e il Pane Quotidiano”. Evidenzia sonorità rock metropolitane con influssi della musica brasiliana in canzoni come “Maracatu” o la stessa “Pane Quotidiano”.

L’anno successivo, 1977, pubblica “Il Gelato Metropolitano”, con tematiche politiche ed ambientaliste, prodotto da Ares Tavolazzi e Giulio Capiozzo, rispettivamente bassista e batterista degli Area. Memorabile al proposito una lunga tournée nei circoli Ottobre, Palazzetti dello Sport e teatri con gli stessi Area. Nel 1978 chiude l’esperienza Cramps con l’album “Comici Cosmetici” prodotto da Shel Shapiro, tra il vecchio ed il nuovo stile, più marcatamente elettronico, in cui si avvertono già le sonorità del nascente punk rock londinese ed influenze glamour, frutto dell’esperienza di Alberto nella scuola di mimo “Quelli di Grock”, diretta da Maurizio Nichetti.

LEGGI ANCHE: Gianni Drudi, chi è il cantante italiano

Gli anni del successo di Alberto Camerini

Dopo la vendita della Cramps alla Phonogram, Camerini passa alla multinazionale CBS. I suoi successi arriveranno negli anni ottanta: il passaggio all’etichetta CBS, con la direzione artistica di Fabrizio Intra e Piero La Falce, e gli arrangiamenti di Roberto Colombo, inaugura un periodo fecondo. Nel 1980 viene pubblicato “Alberto Camerini”: il brano di punta, “Skatenati”, ispirato allo ska allora imperante, “Serenella”, “Il Re di Plastica” ed altre ancora. Ma sarà l’anno successivo, 1981, quello della grande esplosione: il tutto ha un titolo, “Rock’n’roll Robot”. Tratto dall’album “Rudy & Rita” (registrato da Piero Bravin), sarà il singolo che porta Alberto Camerini sulla vetta della hit parade.

Il personaggio di Arlecchino, maschera del Carnevale veneziano (ma anche di quello brasiliano), il linguaggio comico, le tematiche sul cibo (i maccheroni, il gelato etc), la mimica sul palco da rockstar alla Mick Jagger, il gusto delle trovate sceniche (manichini sul palco, scritte al neon etc.) sono le caratteristiche dello stile di Alberto Camerini Arlecchino. Seguono passaggi televisivi, RAI e Mediaset: Festivalbar, Vota la voce, Happy Circus, Popcorn, La Vela d’Oro, Festival di Sanremo.

Il successo è bissato l’anno dopo con l’album “Rockmantico”, top ten nelle classifiche di vendita, da cui il singolo “Tanz bambolina” (1982), “Maccheroni Elettronici”, “Fanatico di Rock’n’roll” mischiati ad una poesia del ‘500 di Tristano Martinelli, celebre Arlecchino Italiano. C’è un accenno di mini opera in un gruppo di 3 canzoni “Questo Amore”, “C’è un giardino”, “Arlecchino educato dall’Amore” ispirate alla omonima commedia di Marivaux, autore francese del ‘700, che scrisse a Parigi per la compagnia del teatro de Les Italiens. Il 1983 vede il singolo Computer Capriccio che immagina un mondo futuro, poi avveratosi, dominato dai computer e dai video giochi, quando i computer allora erano il Commodore 64 ed i video giochi il Pacman o Space Invaders.