Iniziano a crescere i primi dubbi sul motivo dello sparo a Luca Sacchi, 25enne morto fuori al pub Cabot. Per gli inquirenti potrebbe non essere una rapina
Nel corso di questa mattinata, si sta svolgendo l’interrogatorio ai due ragazzi sospettati di aver ucciso Luca Sacchi. Il 25enne romano, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe stato sparato dopo aver difeso la sua ragazza da una rapina. Ma per gli altri inquirenti, si fa spazio per un’altra pista. Infatti, secondo quanto sorge da successive investigazioni, potrebbe essere un altro il motivo dell’omicidio.
Una delle piste più calde nell’ultima ora è quella della droga. Per gli investigatori, infatti, il motivo dello sparo alla nuca, potrebbe anche essere, uno scambio finito male. Ovviamente questa è comunque un ipotesi tutta da verificare, visto che non è stato trovato ancora, nessun legame tra il ragazzo e qualche spacciatore di zona.
Al momento sono molte le cose che non tornano nella dinamica dello sparo, che ha portato alla morte del ragazzo. In questo momento, gli inquirenti non riescono ancora a convincersi dei motivi che portano alla morte per uno scambio di droga. Tra gli elementi infatti troviamo: la Smart di colore bianco riportata dalla ragazza di Luca, lo sparo in testa per uno scippo di poche decine di euro, il furto in una via con decine di persone presenti a vedere la partita. Le forze dell’ordine, però tengono aperte comunque tutte le piste, in attesa della confessione dei due ragazzi.
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Luca Sacchi: I killer si costituiscono alla Polizia
Come abbiamo anticipato, al momento è in corso l’interrogatorio ai due ragazzi che hanno provocato la morte di Luca Sacchi. I due giovani avrebbero appena 21 anni, sono di Roma e sarebbero stati conosciuti da diversi testimoni. Ad incastrarli, invece, ci hanno pensato le riprese della videocamera di sorveglianza, che hanno filmato tutta la scena.
E’ stata confermata, inoltre, che sarebbe stata proprio la madre di uno dei due ragazzi, a denunciare il figlio, dopo una confessione scomoda. La madre del ragazzo avrebbe poi costretto il figlio a costituirsi insieme al complice. Al momento i due si trovano in questura, insieme a loro i carabinieri del Nucleo Investigativo che stanno conducendo l’indagine e l’interrogatorio ai due 21enni.
L.P.
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