Omicidio Marco Vannini, nuovi misteri sul caso

Omicidio Marco Vannini, si avvicina la data della Cassazione ed aumentano le incongruenze

L’omicidio di Marco Vannini conta numerose incongruenze. Cos’è successo? Marco Vannini venne raggiunto da un colpo di pistola mentre si trovava a casa della fidanzata Martina Ciontoli. E in base alla sentenza emessa dai Giudici della Corte d’Assise d’appello ad esplodere il colpo è stato Antonio Ciontoli, il padre di Martina.

Marco Vannini fu ferito mortalmente da un colpo di arma da fuoco mentre si trovava  nella vasca da bagno, come sarebbe emerso dalle indagini. A sparare fu Antonio Ciontoli, condannato a 5 anni di reclusione. Ma in casa c’erano anche tutti gli altri membri della famiglia: la moglie di Antonio, Maria Pezzillo, i due figli Martina e Federico Ciontoli oltre alla fidanzata di quest’ultimo, Viola.

I primi tre sono stati condannati a tre anni per omicidio colposo, Viola è stata assolta. Nessuno di loro si mosse per tempo e al 118 parlarono di un malore. Solo a mezzanotte, dopo l’ultima chiamata al 118, arrivò l’ambulanza ma nessuno confessò il colpo di pistola. E la verità fu scoperta in ospedale quando era tardi.

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Omicidio Marco Vannini, emergono nuovi dubbi

Si avvicina la data della decisione della Corte di Cassazione e proporzionalmente aumentano i dubbi sull’arresto di Antonio Ciontoli. Sono tantissime le incongruenze sorte sul caso, quella che l’opinione pubblica pensa è che la famiglia voglia difendere il vero responsabile della morte di Marco Vannini, facendo arrestare Antonio Ciontoli.

In queste settimane, in alcuni programmi televisivi si è riuscita ad ascoltare la testimonianza di un artigiano che sostiene che ad aver ucciso Marco, sia stato Federico Ciontoli, fratello di Martina. Nella notte tra il 17 ed il 18 maggio 2015, si sono registrate delle telefonate di cui si rilevano queste parole: “Statemi vicino”, perlopiù frasi lasciate a metà: “Cercate…”. “Non sei solo”, sono le parole dei colleghi di Antonio Ciontoli, che invitano a “quella prudenza che tu conosci”.

Altre intercettazioni sono state fatte tra Viola, fidanzata di Federico Ciontoli, ed un’amica: “Le pistole sono rimaste appoggiate sul divano per tutto il giorno”. Queste dichiarazioni smentirebbero le parole di tutta la famiglia Ciontoli che sostiene all’unanimità che le armi erano ben custodite nel bagno di casa. E ancora: “Antonio era convinto di averle scaricate tutte, solo una aveva il colpo in canna, ce n’era solo uno”.

Strana anche la conversazione avvenuta tra Federico e suo zio in cui si fa riferimento allo spruzzo di un deodorante che richiamerebbe dei brutti ricordi: quali?