Ecco la storia di don Matteo Zuppi, neo cardinale a cui è stato assegnato il titolo della chiesa di Sant’Egidio.
Tutto su don Matteo Zuppi. Nato a Roma l’11 ottobre 1955, è il quinto di sei figli in una famiglia con una forte predisposizione verso la religione. Il padre, Enrico Zuppi, è infatti giornalista-fotografo e ha lavorato dal 1947 al 1979 per il settimanale ecclesiastico ‘L’osservatore della domenica’. La madre, Carla Fumagalli, è invece nipote dello storico cardinale Carlo Confalonieri.

La vita del cardinale Matteo Zuppi
Ha frequentato il liceo, ed è proprio lì che ha conosciuto Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio. Ha così iniziato a frequentare la comunità, prendendo parte alle grandi iniziative da essa promosse. Si è così dedicato sin da giovanissimo ai deboli e agli emarginati, come i bambini delle baraccopoli di Roma, gli immigrati, i disabili e i tossicodipendenti.
Si è laureato a 22 anni in lettere e filosofia all’Università La Sapienza, con una tesi dedicata alla storia del Cristianesimo. Dopo il riconoscimento, ha poi deciso di entrare nel seminario della diocesi di Palestrina per la preparazione al sacerdozio. E’ stato ordinato presbitero per il clero di Palestrina il 9 maggio 1981, nella cattedrale di Sant’Agapito martire. Poco dopo è stato nominato anche vicario del parroco della basilica romana di Santa Maria in Trastevere. Quanto poi il sacerdote in carica è stato eletto vescovo, è subentrato appunto ‘Don Matteo’, come oggi è notoriamente riconosciuto.
Il percorso da Roma a Bologna
E’ stato poi eletto anche rettore della chiesa di Santa Croce alla Lungara dal 1983 al 2012 e membro del consiglio presbiterale diocesano dal 1995 al 2012. Nel secondo quinquennio come parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, è stato inoltre prefetto della terza prefettura di Roma e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Sant’Egidio, dopo che con Riccardi aveva anche svolto un ruolo di mediazione in Mozambico nel processo che ha portato alla pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile.
Nel 2010 gli è stata affidata una delle più grandi comunità della città, ossia la chiesa dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela. Nel 2011 è divenuto anche prefetto della diciassettesima prefettura di Roma e nel 31 gennaio 2012 è stato nominato vescovo da Benedetto XVI. Il suo percorso in terra emiliana inizia invece il 27 ottobre 2015, coronato proprio dalla recente promozione ottenuta direttamente da Papa Francesco.
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