Omicidio Luca Sacchi, si continua ad indagare: la conferenza dei genitori
Sull’omicidio di Luca Sacchi, ragazzo di Roma morto per difendere la fidanzata, sono in corso delle indagini. In carcere sono finiti Valerio Del Grosso e Paolo Pirino due ragazzi di 21 anni. Oggi la conferenza stampa dei genitori della vittima.
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La conferenza stampa dei genitori di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso a 24 anni davanti a un pub nel quartiere Appio Latino a Roma
Pubblicato da Corriere della Sera su Mercoledì 30 ottobre 2019
“Mio figlio era stupendo, sempre col sorriso e con tanta voglia di vivere. Aveva tante passioni, tra cui prima d’ogni cosa lo sport, la palestra, le moto. Io oggi per prendere coraggio ho indossato anche le sue mutande. Lui vedeva il mondo come buono, ma io gli dicevo di stare attento. Era un ragazzo pulito, l’ho sempre saputo. Non ho alcun dubbio su questo. Anastasia per noi era una figlia, una brava ragazza, Luca l’amava e l’amavo pure io. In ospedale quella sera gli ho detto “se vuoi una stanza è tua, per me sei una figlia”. Io spero che Anastasia sia pulita e sincera perché dolore si aggiunge ad altro dolore. È vero forse Luca si fidava troppo di altra gente, ma è sempre stato buono e sincero con tutti”.
I soldi e gli amici. “Era un bravo ragazzo e non aveva alcun bisogno di soldi. Io e sua madre gli abbiamo dato sempre tutto, tutto quello di cui aveva bisogno. I suoi amici, i pochi che aveva, anche loro erano tutti bravi ragazzi, tutta brava genete”, ha detto il papà di Luca a chi gli domandava se il figlio avesse bisogno di soldi e se fosse a conoscenza del giro di amicizie di Luca.
Alfonso Sacchi parla di suo figlio Luca
Il contatto con i pusher, nell’ordinanza indicato come ‘conoscenza intima’ di Luca Sacchi, è “un ragazzo che mio figlio conosceva: questa persona l’aveva rivista da 5 o 6 mesi, si conoscevano dai tempi del liceo”. Ha continuato Alfonso Sacchi.
L’ultima sera. “Quella sera a casa Luca mi ha dato un bacio e mi ha detto ‘ti voglio bene. È stata l’ultima volta che l’ho visto. Luca andava a controllare al pub il fratello glielo chiedevo io: vai a controllare Federico avvisami e fammi sentire”.
Su Anastasia. “Per me è una brava ragazza. Era come una figlia. Penso non c’entri, altrimenti recitava molto bene. Si aggiungerebbe dolore ad altro dolore. Ero all’oscuro di tutto. Mio figlio non aveva bisogno di nulla. C’era Anastasia, come una figlia, e poi aveva pochi amici e gli amici che frequentava sembravano brava gente. La sera dopo l’omicidio ha dormito da noi per starci vicino. Poi non l’ho più vista, solo qualche chiamata per sapere come stavamo”.