Omicidio Luca Sacchi, l’autopsia conferma: il ragazzo si è difeso prima dello sparo

Omicidio Luca Sacchi, l’autopsia conferma che il ragazzo romano prima dello sparo fatale ha cercato di difendersi dai colpi di mazza.

Omicidio Luca Sacchi, l’autopsia conferma la ricostruziome dei fatti che hanno portato alla morte del ragazzo romano. Prima di essere colpito a morte con un proiettile, il personal trainer aveva cercato di difendersi. In particoare si era parato la faccia con le bracciaper evitare una serie di colpi di mazza da baseball.

Un ulteriore elemento che va a suffragare quanto emerso già nelle ore successive al ferimento mortale di Luca. Tutto si è consumato in realtà in pochissimi istanti. Dall’esame autoptico effettuato oggi sulla salma sarebbero emersi risultati chiari. I lividi comparsi suille braccia di Sacchi testimoniano il fatto che abbia cercaro di respingere i colpi della mazza da baseball diretti al volto.

Poco dopo è arrivato lo sparo mortale di Valerio Del Grosso che con Paolo Pirino è finito in carcere. E nella mattinata di oggi, 31 ottobre, la Procura di Roma ha concesso il nulla osta alla restituzione alla famiglia del corpo di Luca. Il pm Nadia Plastina l’ha firmato dopo l’estipo del’autopsia e ora verranno fissati i funerali. facile immaginare però che non saranno celebrato prima che inizi la prossima settimana.

Omicidio Luca Sacchi autopsia sparo
Omicidio Luca Sacchi, l’autopsia conferma: il ragazzo si è difeso prima dello sparo

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Luca Sacchi ucciso a Roma, le ultime novità nelle indagini della Procura

Le indagini della Procura sull’omicidio di Luca Sacchi vanno avanti spedite. Nel mirino degli investigatori al momento ci sarebbero cinque telefoni cellulari. Dovrebbero portrare a stabilire i contatti tra i pusher coinvolti direttamente o meno nella vicenda. La prossima settimana sono previste le audizioni di alcuni dei testimoni presenti sul luogo dell’omicidio.

E potrebbe essere sentita di nuovo anche Anastasiya, la fidanzata ucraina del 24enne romano che era accanto a lui in quei tragici momenti. Sarebbe la prima volta, dopo la testimonianza fornita quasi in tempo reale succesivamente all’aggressione. E ci sono ancora molti punti da chiarire, compresa la quantità di denaro presente nel suo zainetto.

Dalle prime informazioni comunque sarebbe emerso un collegamento tra i giovani coinvolti. Ci sarebbe infatti stata una chiamata tra Giovanni Princi, amico di Luca Sacchi, e Paolo Pirino, il complice di Valerio Del Grosso. Quest’ultimo accusato di aver sparato in testa a Luca. Tutti elementi che verranno vagliati megli nei prossimi giorni anche alla luce di nuovi riscontri.