Malattie nel calcio, Alberto Rivolta è solo l’ultimo caso di una lunga lista

Malattie nel calcio, Alberto Rivolta morto oggi a 51 anni per un rarol tumore è solo l’ulrtimo caso. A colpire gli ex atleti soprattutto la SLA.

Malattie nel calcio, Alberto Rivolta morto oggi alla vigilia del suo 52esimo compleanno è solo l’ultimo ex atleta stroncato da una grave malattia. Fatta eccezione per le morti improvvise, come quelle di Astori e Morosini stroncati da problemi cardiaci, il fattore determinante negli ultimi anni è stata la SLA.

La Sclerosi Laterale Amiotrofica, statisticamente, colpisce il modno del calcio in maniera pesante. Gli ultimi due casi, quest’anno, sono stati quelli di Marco Sguaitzer, scomparso nel mese di marzo a 60 anni. E a settembre stesso destino per Fernando Riksen che aveva vissuto stagioni importanti con la maglia dei Rangers Glasgow.

Prima di loro, molti casi famosi. Come quello di Gianluca Signorini, ex difensore e capitano del Genoa, stroncato dalla malattia nel 2002. O ancora Stefano Borgonovo, che aveva giocato lasciando ottimi ricordi nel Milan nel Come e nella Fiorentina, morto per la stessa malattia nel 2013. Ma con loro anche Adriano Lombardi (ex Como ed ex Avellino) e Armando Segato, primo ex calciatore a vedersi diagnosticata la SLA nel 1968 o Lauro Minghelli, scomparso a soli 31 anni. Tutti accomunati dallo stesso destino: aver giocato per anni a calcio ed essersi ammalati di SLA.

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Malattie nel calcio, Alberto Rivolta è solo l’ultimo caso di una lunga lista. La SLA ha fatto strage (Getty Images)

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SLA nel calcio, i dati delle ricerche mediche sembrano parlare chiaro

Nei mesi scorsi uno studio dell’Istituto farmacologico Mario Negri di Milano ha messo in relazione  il mondo del calcio e quello della malattia. In particolare gli scienziati hanno analizzato tutti i giocatori di calcio in Serie A ma non solo dal campionato 1959-1960 fino a quello 1999-2000. Quasi 24mila giocatori dalla Serie A alla Serie C e tra questi ben 32 hanno contratto la malattia.

In pratica significa che si sono ammalati il doppio rispetto alla popolazione generale.
Inoltre gli ex professionisti si ammalano prima, in media intorno ai 43 anni, mentre la popolazione ‘normale’ manifesta i sintomi attormno ai 65 anni. Ancora da capire peràò quale possa essere la correlazione, anche se nel recente passato sono stati messi sotto accusa possibili trattamenti dopanti. Ma senza prove concrete, solo ipotesi.