Massacro di 12 mormoni in Messico, a fare la strage sono stati i cartelli della droga
I cartelli della droga in Messico hanno ucciso 12 mormoni statunitensi di cui 7 bambini, 2 neonati e 3 donne. Alcuni sono stati fatti fuori con armi da fuoco, altri bruciati vivi. La polizia, fin dal primo minuto, non ha avuto dubbio sugli autori della strage che si è consumata tra gli stati di Chihuahua e Sonora, a Rancho de La Mora, nel Nord del Messico.
Secondo le prime ricostruzioni, tre donne erano in viaggio con i loro 14 figli dalla località di Bavispe, nello stato di Sonora, alla comunità mormone di La Mora. Ad un certo punto, uno dei veicoli ha avuto un guasto e ha fatto rientro a Bavispe. Dopo essere tornati sul luogo, hanno trovato i corpi bruciati vivi di una donna e dei suoi quattro figli (due gemelli di sei mesi e due bambini di otto e dieci anni). A quel punto sono spuntati nuovamente degli uomini armati che hanno ucciso le altre due donne ed alcuni bambini. Cinque persone sono scappate e risultano disperse.
Mormoni, vendetta dei criminali contro la famiglia LeBaron
Le vittime appartenevano tutte alla famiglia LeBaron, legata a una comunità mormone stabilitasi nel nord del Messico diversi anni fa. Questa è una comunità costituita dai discendenti dei mormoni fuggiti dagli Stati Uniti alla fine del 1800 dopo la persecuzione per motivi quali la poligamia. Julian Lebaron ha detto che sua cugina stava andando all’aeroporto quando è stata aggredita e uccisa in auto insieme ai suoi quattro figli. “È stato un massacro”, ha ripetuto più volte. A trovare i corpi carbonizzati sono stati i parenti delle vittime. Gli altri veicoli dati alle fiamme sono stati trovati dopo alcune ore dl fatto. Uno dei componenti della famiglia LeBaron era già stato ucciso nel 2009 per il suo attivismo nella lotta al crimine.
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