Ritratto di Moira, la ragazza morta dopo il rave di tre giorni

Andiamo a scoprire chi era Moira, donna per sbaglio e ragazza cresciuta con troppa fretta. La donna si è spenta dopo un rave di tre giorni

Moira
Moira, ragazza di Livorno morta dopo un rave di tre giorni

Una vita in bilico, il continuo rapporto conglittuale col padre, la vita divisa tra il lavoro di parrucchiera e le feste, le passeggiate con il suo amato Ira. Questa era Moira, una ragazza cresciuta troppo presto, che sui social spesso contestava le autorità, ma in verità nascondeva dietro di sè un lato molto fragile e sentimentale, a dispetto delle pose da dura sui suoi profili.

Amava la sorella, la madre ed il suo cagnolino più di qualsiasi altra cosa, e spesso era gentile ad offrire pensieri d’affetto anche agli amici più cari. Moira Piermarini però si è spenta pochi giorni fa. Il suo corpo è stato ritrovato nell’ex fabbrica Trw a Livorno, nella macchina di un uomo conosciuto proprio quella sera. Con molte probaabilità la causa della morte è l’overdose, visto che accanto a lei c’era una dose di metadone.

Su Facebook, pochi mesi prima, aveva pubblicata una dolorosa nota sulla sua turbolente adolescenza: “Ho sempre scelto strade sbagliate, persone sbagliate, ho scelto una vita sbagliata…Sicuramente se potessi tornare indietro non mi sarei fatta così tanto del male… in primis a me stessa e in secondo luogo alle persone che credevano fortemente in me” – continua la ragazza su Facebook – “Non fa niente, adesso sei cresciuta e darai più valore ad ogni attimo della tua vita”.

Durante la sua adolescenza, la separazione dei genitori l’ha segnata profondamente. Infatti da quel moemento ha sempre avuto rapporti conflittuali col padre, ispettore della squadra mobile in pensione. L’ultimo litigio li aveva allontanati definitivamente.

Moira Piermarini, il ricordo dei compagni sui social

Alla notizia della sua scomparsa, in molti hanno lasciato sul suo profilo dei messaggi commoventi in sua memoria. Alcuni amici non si danno pace, e scrivono: “Mi sento in colpa, se ti avessi accompagnata io forse non sarebbe successo“.

Un’altra scrive: “Dovevo venire pure io, ma lavoravo. Morire così, non oso pensare a sua madre!“. Poi c’è chi denuncia l’omertà degli organizzatori della festa: “L’omertà ormai anche alle feste regna sovrana. Ci dovevamo incontrare tutti lì e invece ??? Non ci posso credere, non doveva andare così, non doveva“.

E chi infine rincara la dose di accuse: “Chi ha visto che stava male non si è degnato di prestare il minimo soccorso. Voi che avete visto e ve ne siete fregati vi auguro che i sensi di colpa vi divorino. Finché il mondo girerà le spalle di fronte ai problemi ci saranno sempre vittime.” – Poi continua – “Non ti meritavi il menefreghismo di tutti. Spero solo tu sia andata a star meglio. Non so neanche cosa dire mi manca il respiro. Un bacio meravigliosa Moira, ovunque tu sia“.

L.P.

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