Arriva lo sciopero dei benzinai il 6 ed il 7 novembre. Andiamo a vedere quali saranno i rischi per i consumatori, gli orari e le modalità
Arriva in Italia un altro sciopero che terrorizza gli italiani, ossia quello dei benzinai. Per alcuni tratti è il più assurdo e strano degli scioperi. Infatti ogni volta che viene annunciato lo sciopero, la sera prima, le varie stazioni di benzina si riempioni di code di lavoratori pronti per fare il pieno. Epoi magari, il giorno dopo può capitare che quella stessa pompa di benzina sia aperta regolarmente.
La prossima agitazione inizierà dalle 6 di mercoledì 6 novembre 2019 alle 6n di venerdì 8 novembre 2019, quindi comprendendo tutta la giornata di giovedì 7 novembre 2019.
A promuovere questa nuovissima agitazione, sia sus trade che autostrade, ci ha pensato Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio. Queste organizzazioni hanno anche spiegato il motivo della protesta: il “contrasto all’illegalità sui carburanti”.
Secondo la nota diramata: “Secondo stime accreditate, quanto prudenti, il fenomeno dilagante dell’illegalità nella distribuzione dei carburanti, interessando una quota che si aggira intorno al 15% di prodotti “clandestini” sul totale dei 30 miliardi di litri erogati, vale numerosi miliardi di euro ogni anno” – La nota continua – “Se si considera che mille litri valgono 300 euro di IVA, che arrivano a superare i mille euro, se si aggiungono pure le accise, la quantità di denaro sottratta alla collettività ed incassata da criminali più o meno organizzati appare incommensurabile, con riflessi devastanti, oltre al resto, anche sulla concorrenza e la qualità stessa dei prodotti immessi nei serbatoi di automobilisti ignari“.
Sciopero benzinai, rischi per i consumatori
Uno dei motivi della nuova agitazioni dei benzinai è contro le reti di distribuzione di benzina ultra low cost e gasolio di contrabbando.
Inoltre nelle ultime ore, questo sciopero è stato anche motivo di nuovi provvedimenti anti evasione, come la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi. L’ultimo sciopero generale dei benzinai risale a luglio 2019 per protestare contro lo scontrino elettronico.
Ovviamente i rischi in seguito a questa agitazione sono tanti. Il rpincipale è quello classico, ossia che milioni di consumatori italini potrebbero rimanere senza benzina, e magari provocare danni per ritardi a lavoro. Ma i benzinai non ci stanno, e stavolta sono pronti a non bluffare.
Infatti la categoria dei lavoratori dei carburanti è toccata dagli aggiornamenti fiscali di questo periodo. I principali accorgimenti fatti contro la categorie dei benzinai, sono: l’introduzione del DAS elettronico, dell’ISA e l’obbligo di acquisto del Registratore Fiscale Telematico.
Così cresce l’insoddisfazione dei benzinai già oppressi da IVA e Accisa, e pronti a chiudere le proprie stazioni di benzina per ben 48 ore, tra la preoccuapzione di chiunque usi un veicolo per recarsi a lavoro.
L.P.
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