Ex Ilva, sciopero operai del gruppo ArcelorMittal. Di Maio: “L’azienda obbligata a restare”

Ex Ilva, sciopero di 24 ore degli operai del gruppo ArcelorMittal 

Quest’oggi, dalle 7 del mattino, è in corso lo sciopero di 24 ore indetto da Fim, Fiom e Uilm nello stabilimento siderurgico di Taranto e negli altri siti del Gruppo ArcelorMittal. Lavoratori diretti e rappresentanti sindacali sono nei pressi della portineria imprese a fare presidio.

Quello che i metalmeccanici chiedono all’azienda è “l’immediato ritiro della procedura di retrocessione dei rami d’azienda” e al governo “di non concedere nessun alibi alla stessa per disimpegnarsi, ripristinando tutte le condizioni in cui si è firmato l’accordo del 6 settembre 2018 che garantirebbe la possibilità di portare a termine il piano Ambientale nelle scadenze previste”.

Fim, Fiom e Uilm sostengono che “la multinazionale ha posto delle condizioni provocatorie e inaccettabili e le più gravi riguardano la modifica del Piano ambientale, il ridimensionamento produttivo a quattro milioni di tonnellate e la richiesta di licenziamento di 5mila lavoratori, oltre alla messa in discussione del ritorno a lavoro dei 2mila attualmente in Amministrazione straordinaria”. A riportalo è l’Ansa.

Ex Ilva, Di Maio ad ArcelorMittal: “Sia obbligata a restare”

Luigi Di Maio, ministro degli Esteri italiano, ha dichiarato: “Va bene il dialogo ma senza minacce: Arcelor Mittal sapeva che avrebbe trovato un governo che pretende siano rispettati i patti. Chiedere di andare via da Taranto è un’azione inaccettabile che non è presupposto per il dialogo. Mettere sulla strada 5.000 persone mi sembra assurdo”.

“Il Governo parla di allarme rosso ma non ha una idea precisa di cosa fare. L’azienda, tenendo fede a quanto scritto nella lettera di recesso, sta portando gli impianti al minimo della capacità di marcia. In queste condizioni entro fine mese ci sarà lo stop totale, compreso l’Afo2. Bisogna intervenire presto” dice il segretario generale della Uilm di Taranto, Antonio Talò.

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