Sigarette eletroniche e malattie polmonari, alla fine di una lunga ricerca le autorità americane sembrano essere arrivate ad una conclusione.
Sigarette eletroniche e malattie polmonari, il legame esiste ma non è quello che potremmo pensare. Le ultime news in arrivo dagli Stati Uniti infatti confermano che sotto accusa non è tanto la mania dello ‘svapo’, quanto come viene prodotto.
Il caso era scoppiato ad agosto, quando diversi ricercatori medici hanno stabilito un legame tra alcuni inspiegabili episodi di polmonite in persone giovani e l’uso di sigarette elettroniche. Da allora sono arrivate altre segnalazioni e l’allarme è cresciuto. Un mese fa il bilancio ufficiale era di 1.080 casi dichiarati, con alneno 18 decessi accertati. E la maggior parte dei pazienti ricoverati erano maschi e giovani. Due terzi tra i 18 e i 34 anni e il 16 per cento nemmeno maggiorenne.

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Sigarette elettroniche ‘tagliate con l’olio derivato dalla Vitamina E
Così gli esami sono continuati e oggi sembrano aver portato ad una verità. Il Centers for disease control and prevention infatti ha annunciato di aver trovato un olio derivato di vitamina E nei polmoni dei pazienti ricoverati. In particolare 29 tessuti polmonari, provenienti da pazienti di dieci stati diversi, contenevano tutti una particolare sostanza. Viene spesso utilizzata per diluire i liquidi contenti Thc, in particolare quelli venduti non in via ufficiale.
Il Thc è il principio con proprietà psicoattive della cannabis, di per sé non illegale. Lo diventa però in queste miscele fuori controllo. In particolare esisterebbe sigarette elettroniche che contengono vitamina E acetato. Si tratta di un composto oleoso spesso utilizzato in prodotti cosmetici per la pelle e che quiindi nulla c’entra con il fumo.
È possibile che sia stato aggiunto per diluire o tagliare il Thc nelle cartucce dei liquidi da svapo e questo ha provocati gravi danni ai polmoni dei consumatori. “Questi nuovi risultati – ha spiegato la dottoressa Anne Schuchat che ha condotto la ricerca – sono sognificativi. Per la prima volta abbiamo identificato una potenziale tossina nei campioni biologici provenienti da pazienti con lesioni polmonari”. L’agenzia per questo invita ad evitare i prodotti contenenti Thc, in particolare quelli illegali.