Christian De Sica racconta se stesso ed il suo nuovo film “Sono Solo Fantasmi”. La pellicola firmata dal famosissimo attore italiano è uno dei film con più hype del momento.
Christian De Sica racconta se stesso ed il suo nuovo film. E’ infatti proprio l’icona del cinepanettone italiano ad aver firmato il suo nuovo lavoro cinematografico. E’ lui il regista del nuovo film che lo vedere per protagonista, insieme ad alti attori di livello altissimo. Dopo anni ed anni davanti la cinepresa, ora il figlio del grandissimo Vittorio De Sica si siede anche dietro la cinepresa. Non viole soltanto più apparire, avendo forse compreso che ora è il momento di dare una svolta alla propria carriera. Da attore a regista, o meglio, da attore ad attore e regista. Il famoso italiano che vanta alle sue spalle una produzione cinematografica davvero importante, ora decide di voler raccontare qualcosa con le sue mani.
Christian De Sica: “Nel nuovo film racconto anche mio padre”
Il nuovo film diretto ed interpretato da Vittorio De Sica si chiama Sono Solo fantasmi. La pellicola made in Italy narra delle vicende di tre fratelli che non si vedono da tantissimo tempo. Dopo anni di distanza, i tre si ritrovano nella loro Napoli per un evento infausto. Loro padre, Vittorio, proprio come il vero padre di De Sica, è morto. Per questo motivo i tre sono stati chiamati per la lettura del testamento. Ognuno si aspetta di aver percepito una somma importante, magari a discapito degli altre due fratelli. Purtroppo, però, la verità è un’altra. Il padre non solo è morto senza lasciare loro nessuna eredità, ma ha anche incaricato loro di portare importanti debiti accumulati nella vita. Per questo apriranno una fantasiosa attività di cacciatore di fantasmi. I risultati sono a dir poco comici. Ecco le parole di Christian De Sica ai microfoni della stampa. Ecco quanto riportato da Leggo.
De Sica: “Mio padre un donnaiolo, volevo fare un film diverso con Boldi…”
“Ho perso mio padre quando avevo 23 anni, è stata una fregatura. Chissà quante cose gli avrei potuto chiedere, quante paure mi avrebbe aiutato a togliermi.
Dovendo raccontare un personaggio così era naturale pensare a mio padre. Ogni tanto, quando eravamo ragazzi, spuntava una nuova sorella: un giorno risposi al telefono ed era una signora che chiamava dalla Spagna per dirmi che ero suo fratello. Al funerale di papà c’era una donna formosa che offriva una madonnina luminescente, quando si è girata ho notato che aveva la mia stessa faccia: mi ha detto che era la figlia della sarta.
Quando mia figlia Maria Rosa ha visto le scene in cui compaio nei panni di Vittorio si è commossa: lì ho capito che faceva molto effetto.
Il cambiamento del mio cinema? Con il tempo si cambia, è naturale. oggi non potrei più fare i personaggi che facevo nei film di Natale, quando avevo un’altra età e diversi chili in meno, mentre potrei fare cardinali e avvocati, ruoli che non a caso faceva mio padre da anziano. La verità è che vorrei girare La porta del cielo, in cui racconto la storia d’amore tra mio padre e mia madre, ma ci provo da anni e non riesco a farmelo produrre. Pago lo scotto di aver fatto tanti film leggeri.
Volevo fare anche il remake di Oscar Insanguinato di Vincent Price insieme a Massimo Boldi: la storia di due attori in declino che per vendicarsi iniziano ad ammazzare tutti i critici. Sarebbe stato divertente, ma non abbiamo potuto farlo per un problema di diritti”.
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