Taranto – 20 arresti per il pensionato disabile vessato

A Taranto sono stati ben 20 gli arresti, per il caso del pensionato disabile vessato. Il caso nel tarantino ha molte analogie con il caso Stano a Manduria

Taranto
Taranto, sono ben 18 gli arresti per il pensionato disabile vessato (Immagine di repertorio)

Nella giornata di oggi, a Taranto, ci sono stati ben 20 arresti per il caso del pensionato disabile continuamente vessato. Di questi 20 arresti, ben 8 sono i minorenni, ai quali sono state notificate due ordinanze di divieto di avvicinamento. L’accusa che pende sui capi dei 18 arrestati, sono estorsione, furto, rapina e atti persecutori.

L’operazione condotta dai carabinieri nel tarantino, ricorda tanto quella di Antonio Cosimo Stano. In quel caso il 66enne di Manduria era affetto da disagi psichici. Morì il 23 aprile dopo aver subito aggressioni e angherie da giovani, che crudelmente condividevano le aggressioni sui loro gruppi di whatsapp. Nella vicenda Stano, furono ben 16 gli arresti, 3 maggiorenni ed il restante minorenni. Per i minori in questione è stata chiesta la messa alla prova.

Taranto, l’operazione condotta dai Carabinieri

I carabinieri nella giornata odierna hanno condotto un’importante operazione, che ha compreso l’arresto di 12 maggiorenni. Cinque di questi ragazzi sono stati incarcerati, mentre altri cinque sono attualmente agli arresti domiciliari. Agli ultimi due, invece è stato imposto il divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Ma l’operazione dei carabinieri non si è conclusa qui. Infatti sono stati arrestati anche 6 minorenni. Tre di loro sono associati presso istituti di pena minorile, mentre 5 collocati in Comunità di recupero. Inoltre il Gip del Tribunale ordinario di Taranto e del Tribunale dei Minori, su richiesta delle rispettive Procure, ha emesso l’esecuzione di provvedimenti.

Vienne contestato ad alcuni indagati il reato di porto d’armi e detenzioni. Secondo le indagini delle forze dell’ordine, la vittima da tempo era in una situazione di emarginazione, e da anni era nel mirino della baby gang, che costantemente lo sottoponeva a microestorsioni. Fortunatamente oggi, le forze dell’ordine hanno messo la parola fine a questa triste vicenda.

L.P.

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