Casapound scagionata a Napoli. Dopo un lungo iter burocratico e legale, alla fine la Corte d’Assise ha preso una decisione, netta. Tutti quelli che erano accusati sono stati scagionati.
Casapound scagionata. Alla fine la Corte d’Assise ha preso la sua decisione. Le indagini sono state fatti ma la Giustizia ha preso posizione. Il caso era quello relativo all’attacco al centro sociale Insurgencia nel 2010. La sede del gruppo è stata pesantemente attaccata quell’anno da un gruppo di persone che hanno lanciato delle bottiglie incendiare moltov sull’edificio. La zona era stata completamente bruciata e le fiamme hanno divampato per ore, mangiando tutto quello che circondava la zona. Ad essere intercettato era stato proprio un gruppo di estrema destra appartenente alla sede di Casapound del luogo. Il gruppo era sotto indagine da allora per il possesso di Molotov.
Casapound scagionata a Napoli per presunto lancio di moltov
Sembrava che tutto andasse verso la condanna. Il pm aveva chiesto condanna per tutti i 34 imputati. Accolte le tesi degli avvocati Marcella Angiulli, Giovanni Belleré, Guido Di Maio, Riccardo Cafaro, Carmine Ippolito, Elena Lepre, Sergio Rastrelli, Mauro Tornincasa. Unica pena detentiva sono i tre anni di reclusione inflitti a Enrico Tarantino, a fronte degli otto chiesti dal pubblico ministero, riporta Repubblica. L’accusa era proprio la detenzione di bottiglie moltov, le stesse che sarebbero state lanciate dal gruppo contro la sede di Insurgencia.
+Il pm Maresca di Napoli aveva messo sotto torchio gli imputati. Per lui, infatti, essi seguivano “un’ideologia che cerca lo scontro e si propone di affermare violentemente i propri ideali”. La tesi della Procura è stata accolta dal gip Francesco Cananzi, bocciata dal tribunale del Riesame e riconsiderata invece dalla Cassazione. Alla fine, però, la Corte d’Assise ha preso una decisione forte scagionando tutti gli imputati in quanto “il fatto non sussiste”.
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