Hacker contro Sigfrido Ranucci e la Rai: non solo il conduttore di ‘Report’ nel mirino. Altri casi registrati qualche mese fa.
Hacker contro Sigfrido Ranucci e la Rai, il caso si è allargato nelle ultie ore. Dopo la denuncia pubblica del conduttore di ‘Report’ arrivano nuove notizie allarmanti da Roma. Come fa saprere in anteprima l’AdnKronos, la scorsa primavera la tv di stato aveva subito pesanti violazioni informatiche.
Nessuana comunicazione ufficiale da parte dell’azienda, almeno per ora. Ma pare che gli account dei vertici aziendali in Rai sono stati oggetto di attacchi informatici. Tutte le intrusioni sarebbero state comunque prontamente denunciate alle autorità competenti. Al momento però non è chiaro a cosa puntassero gli hacker. E soprattutto se quegli episodi possano essere in qualche modo collegati a quanto successo negli ultimi giorni.

Leggi anche: Chi è Sigfrido Ranucci, giornalista d’inchiesta e presentatore di Report
Sigfrido Ranucci (‘Report’) oggetto di pesanti attacchi da parte di hacker dell’Est europeo
Sigfrido Ranucci, autore e conduttore (dopo l’addio di Milena Gabanelli) di ‘Report’, solo due giorni fa aveva denunciato pubblicamente la minaccia. “Hanno violato i miei account aziendali, ma anche cellulare, email, dati anagrafici, indirizzo. Mi è stato detto che gli hacker hanno agito da un Paese dell’Est europeo“. Una violazione strana, ancora di più perché avvenuta proprio quando il programma di inchieste trasmetteva servizi su ‘Moscopoli’ e presunti legami tra sovranisti russi e italiani.
“Spero di essere solo la protesi di una incursione fatta anche a danno di altri cittadini – aveva detto Ranucci – anche se è avvenuta in un contesto e in un momento particolare. Se qualcuno ha tentato di fare questa operazione solamente per cercare di hackerare la dedizione al lavoro, mia e della squadra di ‘Report’, ha sbagliato”.
Poi il giornalista aveva spiegato che ogni anno in trasmissione arrivano circa 75mila segnalazioni. Sono quasi tutte anonime e loro deoino difendere il segreto di chi si è esposto in maniera così pesante. Cosa potrebbe succedere se invece Report non fosse più in grado di garantire l’anonimato a chi trova il coraggi di denunciare? E cosa ne sarebbe delle loro strategie difensive quamndo arrivano richieste di risarcimenti milionari?
Non è inveve chiaro a cosa puntassero gli hacker qualche mese fa quando hanno violato gli account dei vertici dell’azienda. I due fatti potrebbero non essere nemmeno collegati. Ma a stabilire la verità provvederà ora la magistratura.